"Un anno fa tutto il dibattito ruotava attorno all'austerità e ora... pure."
Si sta concludendo il semestre europeo di presidenza italiana ed è periodo di bilanci. Un semestre che dalle premesse avrebbe dovuto “cambiare il verso” di Bruxelles e che come sempre, Hollande docet, non ha scalfito nulla dei dikat di Angela Merkel e Wolfgang Schauble. Se fosse, del resto, esistita tra i paesi membri della zona euro la volontà di affrontare con solidarietà la crisi, questa, banalente, non ci sarebbe stata, perché la Germania avrebbe alzato i salari, rilanciando la domanda interna dei paesi dell'Europa del sud; perché Draghi avrebbe detto le tre parole magiche da subito e non dopo aver facilitato il cambio di regime in diversi paesi; e perché la triade del male, Berlino Francoforte e Bruxelles, avrebbe salvato un paese, la Grecia, che rappresentava un'inezia del Pil europeo, mentre hanno deciso di raderla al suolo al punto che oggi tre cittadini su cinque nel paese hanno varcato la soglia di povertà. Questa solidarietà non c'è mai stata e i piani dell'Europa, come ci hanno spiegato molto bene i vari Prodi, Monti, Padoa Schioppa, Juncker, sono altri: imporre attraverso le crisi economiche cessioni di sovranità e perdite di diritti che le popolazioni in tempi normali non accetterebbero mai.
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http://frontediliberazionedaibanchieri.it/2014/12/i-risultati-ottenuti-dalla-troika-grazie-al-semestre-europeo-di-renzi.html
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