Poco meno di due mesi fa, il giorno 22 novembre, è andata in onda la grande paura del Bot People. L’offerta numero 14 del Btp Italia si chiudeva, nonostante condizioni di offerta molto generose, con il crollo delle sottoscrizioni: le vendite al pubblico si fermarono a 864 milioni di euro, solo in parte compensate dagli istituzionali (1,3 miliardi di euro). Una doccia fredda che fece passare notti insonni ai responsabili del debito pubblico, consapevoli che la risposta negativa del Bot people era senz’altro legata alle tensioni politiche che avevano fatto salire lo spread attorno ai 320 punti base, ma ancor di più alla delusione dei piccoli risparmiatori che dopo aver sottoscritto circa la metà dei 140 miliardi di euro raccolti nelle tredici precedenti emissioni erano rimasti con il cerino in mano in occasione dell’emissione di maggio che in soli sei mesi aveva perso oltre il 12% del valore.
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