Niente di meglio dei sorrisi accattivanti e pietrosi del tempio di Bayon vicino ad Angkor Wat, a Siem Reap in Cambogia, per immergerci nel vortice della storia, reimmaginando come gli imperi, nella loro eterna ricerca del potere, nascono e muoiono, di solito perché, alla, fine riescono ad ottenere proprio quella guerra che avevano sempre cercato di evitare.
Il Bayon era stato costruito come tempio di stato alla fine del XII secolo dall’indiscussa superstar degli imperi Khmer, Jayavarman VII. I suoi magici rilievi narranti trasmettono un mix di storia e di mitologia, mentre descrivono la vita quotidiana nella società Khmer.
Ancora oggi non conosciamo l’identità dei volti delle gigantesche sculture in pietra del tempio. Potrebbero essere una rappresentazione di Brahma o dello stesso Jayavarman, un Buddista praticante. Quello che sappiamo è che il glorioso impero Khmer, incomparabile in arte e architettura, ed anche benevolo, nel senso che il mandato del potere era basato sul rapporto del re con gli dei, aveva iniziato a dissolversi dopo il 15° secolo, smembrato dalla guerra prima contro i Tailandesi e poi contro i Vietnamiti.
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