Si fa presto a credere/incolpare Salvini di ciò che sta accadendo: in realtà, Salvini – come sempre – recita il suo copione come dai tempi nei quali scaldava la sedia al Parlamento Europeo – fu uno dei maggiori assenteisti – e poi piombava a Milano, dove imbastiva roboanti interviste dove se la prendeva con i “negher”, gli albanesi, i marocchini, e via discorrendo.
Non varrebbe nemmeno la pena di scaldarsi così tanto per una persona del genere: non ha mai fatto una mazza, non capisce una cippa di questioni economico/politiche e se la cava piuttosto male anche nel confronto politico.
Difatti, sa fare solo comizi: è il comiziante perpetuo, l’infaticabile arringatore, proprio come lo è Renzi, come lo fu Mussolini, e come lo fu Berlusconi, per altro avvantaggiato dall’entrare – come e quando voleva – nelle case degli italiani per rincitrullirli.
Quest’uomo, che chiede i “pieni poteri” (!) – manco fossimo in guerra, e non sa nemmeno cos’era la figura del dictator latino! – fa più pena che risentimento. Crede d’andare al governo, di fare e disfare a suo piacimento, d’obbligare l’UE ad un deficit del 3,5% non per fare innovazione, ma semplicemente per non far pagare le tasse ai suoi compagni di merende.
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