La falsa rivoluzione, la modernità imposta e il progresso distruttivo
  
A
 qualcuno potrà sembrare che le tre espressioni, citate nel titolo del 
presente scritto, identificano in qualche modo un avanzamento 
complessivo del corso storico, inteso essenzialmente in chiave positiva,
 che porterà necessariamente miglioramenti nella vita sociale e 
individuale delle generazioni future. Queste espressioni, per la loro 
rilevanza ideologico-propagandistica, legittimante del sistema, sono 
entrate fatalmente nel linguaggio quotidiano, nel parlato di tutti i 
giorni, assumendo significati diversi da quelli più propri, talora 
contrastanti, talaltra erronei. Espressioni che identificano qualcosa di
 buono, o almeno considerato tale dai più, come la “rivoluzione 
scientifica”, quella informatica, quella biomedica, oppure che lasciano 
presumere i destini progressivi del genere umano, che per sua natura 
“modernizza” ad ogni costo per avanzare, strumentalizza il sapere 
scientifico non tanto per sostituirsi a dio onnipotente, ma per imporre 
il potere di una classe sull’altra, realizzando così il “progresso”, 
quell’indietro non si torna che dovrebbe assicurare momenti futuri 
sempre migliori di quelli passati. 
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