Caro direttore, il rapporto Istat appena uscito prefigura un crollo di
civiltà: la percentuale di concittadini in stato di «grave deprivazione»
vola al 14,7. In soli sei anni il Pil pro capite è
sceso dell’11,5%; nella graduatoria internazionale l’Italia passa dal
31˚al 45˚posto. Anche il futuro è stato ipotecato: calano infatti la
ricchezza (-12%), gli investimenti pubblici (dal 4 al 2,9%
del Pil), la capacità produttiva (-16% nell’industria), gli studenti
universitari (-17%); crescono
il debito pubblico, il debito estero netto (28% del Pil, sul quale
l’Italia paga 12 miliardi di interessi l’anno), i giovani senza lavoro
(57% fra disoccupati e scoraggiati). Perciò è essenziale a
questo punto dire la verità. La crisi non dipende dai nostri vizi
storici, bensì — lo dicono i
dati — da uno straordinario, diffuso timore di spendere i soldi.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11887
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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