La tragedia avvenuta in 
Bangladesh riaccende i  riflettori sulla questione delle 
esternalizzazioni nella produzione di  beni da parte dei grandi marchi. 
La produzione materiale di abiti,  macchinari e accessori tecnologici 
avviene spesso in Paesi del terzo  mondo o cosiddetti emergenti; se da 
una parte c’è l’ovvia e immediata  ragione economica (produrre in quei 
Paesi, dove le telecamere non sono  mai accese, a costi ridottissimi e 
mantenendo in condizioni di  semi-schiavitù la forza lavoro), dall’altra
 c’è anche la questione del  marchio.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45523
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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