L’agricoltura
è tradizione, patrimonio, identità. La cura dei nostri campi è dunque
coltura e cultura, ed in quanto tale neanche lontanamente definibile
quale semplice attività economica. Si pensi al ruolo centrale
dell’imprenditore agricolo nella lotta al dissesto idrogeologico (ed il
primo pensiero va certamente ai tanti -non soltanto agricoltori- che
hanno subito e vanno subendo danni incredibili e lutti dovuti a piogge,
terremoti ed altre calamità).
Se
dovessimo ad ogni modo concentrarci sulla sua mera capacità di
produzione, l’agricoltura rappresenta da sola più del 14% del Pil
italiano, ed è uno dei pochi settori ad aver “tenuto” in un periodo
incerto come quello che stiamo vivendo. Questo ovviamente non significa
che i nostri agricoltori non abbiano risentito della crisi, anzi,
giacché la generale diminuzione del reddito (e sappiamo chi “ringraziare” a riguardo) ha comportato –fra gli altri- un notevole calo dei consumi alimentari.
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