Ci sono le grandi paure, come quella dei terroristi,
 ma ci sono anche le paure “più piccole”, come quella di germi, 
malattie, i malesseri dei figli. Per ogni paura ci sono un prezzo, un 
mercato e un ricavo.
E
 sono sostanzialmente due le ragioni per le quali la gente compra 
qualcosa: per ottenere ciò che vuole o per evitare ciò che non vuole. I 
mercanti della paura si focalizzano sulla seconda. E non hanno alcun 
interesse a stimolare il consumatore a ragionare su quanto il pericolo o
 la vulnerabilità percepiti siano reali. L’unico interesse è quello di 
far credere che ci sia una sola soluzione: «Compra il mio prodotto e 
sarai al sicuro, avrai risolto il problema».
Ma se in realtà il problema è un non-problema, allora la soluzione sarà una non-soluzione.
Qualche esempio?
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