
È un mondo strano, ogni giorno di più. Campa di percezioni e incoerenza indotta, come vi dico da sempre. E vale per tutti, non solo per il grande inganno orwelliano dell’economia e della finanza, nato come ballon d’essai per saggiare le reazioni pavloviane delle opinioni pubbliche globali e funzionato così bene da trasformarsi in narrativa ufficiale. Prendete il rogo a Notre Dame, ad esempio. Di colpo abbiamo assistito a una rivalutazione di massa del Medioevo, un qualcosa che certamente farà piacere alla buonanima di Jacques Le Goff, ma che suona strano e terribilmente ipocrita in bocca e nei post sui social di chi, non più tardi di due settimane fa, utilizzava quel periodo storico come sintesi della barbarie umana per delegittimare i partecipanti al Congresso sulla famiglia di Verona e le loro idee. Insomma, meglio tardi che mai, per carità. Ogni tragedia porta con sé anche un risvolto positivo, ma temo che una massa di ignoranti ideologizzanti non cambi realmente pensiero per un po’ di legno andato a fuoco, si tratta solo di moda.
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