Vasti settori dell’opinione pubblica occidentale sembrano non rendersi conto che, se lo Stretto di Hormuz verrà chiuso, ne seguirà una depressione globale.
L’amministrazione Trump, ancora una volta e nel modo più brillante, ha dimostrato che nel giovane e turbolento XXI secolo il “diritto internazionale” e la “sovranità nazionale” appartengono già al Regno dei Morti Viventi.
Come se un diluvio di sanzioni contro gran parte del pianeta non fosse abbastanza, l’ultima “offerta che non si può rifiutare” recapitata da un gangster che si atteggia a diplomatico, il Consul Minimus Mike Pompeo, praticamente ordina a tutto il pianeta di sottomettersi al solo ed unico arbitro del commercio mondiale: Washington.
In precedenza, l’amministrazione Trump aveva unilateralmente rotto un accordo internazionale, approvato dall’ONU, il JCPOA, conosciuto anche come l’accordo sul nucleare iraniano. Ora, le deroghe che magnanimamente avevano consentito ad otto nazioni di importare petrolio dall’Iran senza incorrere nell’ira imperiale sotto forma di sanzioni, scadranno il 2 maggio e non saranno rinnovate.
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