STUPIDA RAZZA

giovedì 9 maggio 2013

Gli Stati Uniti sull'orlo del collasso economico

Negli scorsi anni, i governi di Corea del Sud, Malaysia, Indonesia, Bielorussia, Argentina e Brasile hanno stipulato accordi bilaterali con Pechino in cui si stabiliva la possibilità di utilizzare lo yuan come moneta di riferimento alternativa al dollaro. Nonostante il più che cospicui vantaggi garantiti da questi accordi, gli alti rappresentanti cinesi, non paghi dei risultati ottenuti, hanno perseguito con ostinazione i loro sempre più ambiziosi obiettivi riuscendo infine a compiere il vero salto di qualità.
Il scorso 26 dicembre 2011, infatti, si è tenuto il vertice di Pechino, al termine del quale l’allora capo del governo cinese Wen Jibao e l’allora primo ministro giapponese Yoshihiko Noda hanno sottoscritto un accordo dall’enorme coefficiente strategico, che prevede l’abbandono del dollaro come valuta di riferimento nell’ambito degli interscambi tra le due potenze asiatiche. Yuan e yen saranno chiamate a sostituire la moneta statunitense, che fino a quella fatidica data costituiva l’indice di riferimento di oltre la metà delle transazioni commerciali tra Pechino e Tokio. In primo luogo, questa mossa non può che rappresentare un indice estremamente affidabile della sfiducia che le due potenze asiatiche nutrono nei riguardi delle classi dirigenti degli Stati Uniti e dei Paesi europei, giudicate incapaci di escogitare soluzioni valide per migliorare o quantomeno attenuare le drammatiche condizioni in cui versano le loro rispettive economie.

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