Ne abbiamo parlato più volte ma oltre a
essere in piena “debt deflation” una bomba deflattiva, il quantitative
easing che da tempo le banche centrali mondiali sperimentano contro la
Grande crisi ha ben poche probabilità di risolvere il principale
problema che sta avvolgendo l’Europa ovvero la deflazione.
El-Erian, lancia un avvertimento: un
programma di quantitative easing (QE) in Europa non sarebbe efficace
tanto quanto quello attuato dalla Federal Reserve negli Stati Uniti (…)
L’esperto si aspetta che la Banca centrale europea annunci un pieno
programma di QE come “parte di un viaggio per prendere tempo e
permettere al sistema di guarire” piuttosto che come un mezzo per
spingere la crescita nell’Eurozona. El-Erian e’ convinto che “servono
azioni molto piu’ significative sul fronte delle riforme strutturali,
della composizione della domanda e della gestione del debito”. (Radiocor Sole24Ore)
Chiaro no la stessa fallimentare
strategia attuata durante il doppio decennio perduto giapponese, nessuna
crescita possibile, solo un programma per prendere tempo e illudersi
che un sistema finanziario fallito come quello bancario possa
riprendersi.
Inutile dare soldi alle banche, buona
parte di esse andava nazionalizzata all’inizio della crisi. Interessante
è quest’analisi apparsa su Project Syndacate John Muellbauer dal titolo Quantitative Easing for the People anche se politicamente inattuabile viste le dinamiche interne alla comunità europea e le paranoie tedesche…
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