STUPIDA RAZZA

giovedì 13 novembre 2014

Il ’reset’ di Putin


A Sochi, nell’ottobre 2014, Putin ha "resettato" drasticamente il rapporto tra la sua Russia e Washington. Un discorso ben meditato [1], che sarebbe grave errore, per tutti, sottovalutare. Molto più forte, a tratti drammatico nella sua chiarezza, di quello da lui pronunciato a Monaco, nel 2007 [2]. Nei 14 anni del suo potere il presidente russo non si era mai spinto fino a questo punto. E si capisce il perché solo seguendo il suo ragionamento.
Vediamo di quale reset si tratta. Fino all’altro ieri Putin era rimasto "dentro" lo schema del post guerra fredda. C’era rimasto sia perché non aveva scelte diverse da fare, sia perché - con ogni probabilità - a quello schema credeva e lo riteneva utile e realistico. La crisi era già visibile. La Russia ci stava dentro scomoda. Ma rimaneva l’intenzione di superarla, con il tempo, costruendo una nuova architettura della sicurezza mondiale assieme agli Stati Uniti.
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