STUPIDA RAZZA

lunedì 3 novembre 2014

Ma in quelle megalopoli non c'è nulla da esplorare

  Quanto ci farebbe bene un bel bagno autarchico d'Europa.
PERDEREMO il primato? Pazienza. Io mi tengo la mia Europa. Se l'industria pesante del turismo preferisce buttarsi in Cina all'assalto di shopping, aeroporti, megalopoli e aria condizionata, si accomodi. Lo dice uno che ha sempre amato e sognato l'Oriente. Oggi la terra del sol levante è un'altra cosa. Ha perso molto del suo mistero. La Transiberiana è sempre più un'avventura per ricchi, non ha più profumo di samovar e carovane. L'Afghanistan è uno spazio off limits, il Pakistan gli fa concorrenza. Il Kazakistan si è trasformato in una sequenza di pozzi petroliferi. Le strade russe sono governate dalle mafie e percorrerle da soli si rischia la vita, per saperlo basta parlare con un camionista. Buona metà del Caucaso fermenta di rivolte e bande armate. Il Tibet e lo Xinkiang sono schiacciate da un'indecente repressione.
Ma i signori delle statistiche guardano davvero alla realtà? Non vedono che gli spazi di viaggio per i nostri figli si sono drammaticamente ristretti anziché allargarsi? Quarant'anni fa io potevo andare in macchina da Trieste a Kabul senza correre alcun rischio e senza essere un Indiana Jones. Ora tutto questo non è più possibile. Ma i governatori dei flussi mondiali non vedono e non sentono. Non tengono conto che il mondo è al collasso, che l'instabilità comincia già in Ucraina e che Paesi mediterranei da sempre invasi da turisti, come la Siria e l'Egitto, sono diventati insicuri o proibiti. Non mettono in conto, nelle loro proiezioni matematiche, che Paesi emergenti come la Cina e l'India sono condannati, nel giro di pochi anni, a un disordine sociale sul quale il turismo avrà, ne sono certo, l'effetto della benzina sul fuoco.
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