Il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker è stato oggetto di una mozione di censura presentata dall’eurodeputato Marco Zanni, del
movimento 5 Stelle, mozione sostenuta anche dal Front National e dalla
Lega, dal gruppo di Nigel Farage e da altri gruppi euroscettici
presenti nel Parlamanto di Strasburgo.
Secondo le
accuse lanciate da “Lux Leaks”, nel corso del suo lungo mandato come
presidente del Lussemburgo, risulta che lo Junker avrebbe concesso
accordi fiscali di favore a più di 300 fra grandi multinazionali e
banche con cui aveva trattato in prima persona. In questo modo Il
piccolo stato tra Francia e Germania si era trasformato in pochi anni in
una piazza finanziaria di primo livello, una sorta di “paradiso
fiscale” e luogo di affari riservati dove le grandi società e gruppi
multinazionali stabilivano la sede della capogruppo ed arrivavano così a
pagare soltanto l’1% circa di imposte , risparmiando fino a circa il
95% delle imposte dovute nei paesi d’origine.
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