STUPIDA RAZZA

martedì 9 dicembre 2014

ISTRUZIONE E CAPITALE (PARTE SECONDA)

“L'eguaglianza non è più una virtù” potrebbe essere assunto come il motto che ha contraddistinto la massiccia e articolata reazione anti-keynesiana di fine secolo: dopo un cinquantennio nel quale l'eguaglianza era stata, in qualche misura, il valore sociale prevalente - l'”idea regolativa” sulla quale si erano orientate le politiche pubbliche dell'Occidente democratico e le stesse Carte costituzionali dei paesi civili -, si registrava, esplicitamente, una rottura.[1]

Tale rottura era imputabile alla diversa valutazione sull'eguaglianza, diventata improvvisamente ostacolo al “progresso economico”. Il neoliberismo si stava facendo largo, ed imponeva i propri standard.
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