la crisi parte tutta da qui'
https://www.raiplay.it/video/2019/01/Assalto-a-Wall-Street-d6145110-8e7c-4b2a-bb7f-e02f82c111be.html
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
domenica 30 giugno 2019
La Sea Watch è puro liberismo
La Sea Watch è puro liberismo e il suo capitano, ormai una celebrity, è una agente dell’offensiva globalista contro la diversità e le autonomie. Un evento peraltro di per sé insignificante, che riguarda poche decine di persone mentre migliaia muoiono ogni settimana di violenza e degrado ambientale e sociale in Africa nell’indifferenza generale (ed è bene così, ogni volta che l’Occidente è intervenuto per portare aiuti umanitari era per aprire la strada alle multinazionali e al colonialismo consumistico); però del caso di questa nave siamo costretti a occuparci perché pompato dai media al servizio dei poteri forti della finanza e poi portato intenzionalmente a questo esito per contribuire all’ulteriore indebolimento dello Stato italiano, ancora una volta umiliato in modo da favorire nuove privatizzazioni e liberalizzazioni.
Purtroppo non ho alcuna fiducia in Salvini, che contro le migrazioni sa solo lanciare proclami per poi usare il consenso così guadagnato per impedire, per esempio, la revoca dell’assurda concessione delle autostrade italiane ai Benetton. Ma nel momento in cui qualcuno davvero proponesse in maniera credibile un blocco militare contro gli ingressi clandestini e una seria repressione delle attività illegali di qualsiasi tipo da parte di stranieri (inclusi cittadini di altri paesi UE) e dei loro fiancheggiatori liberal, sarei tentato di votarlo; e forse nel segreto della cabina elettorale non lo farei per puro pregiudizio ma capirei chi invece andasse fino in fondo. Brutto segno, che sarebbe meglio non trascurare. Succederà, se non la si smette di far finta di niente solo perché a Capalbio o in Costa Smeralda è facile sentirsi cosmopoliti.
L’Operazione Mockingbird è viva e vegeta in Asia Centrale
Le situazioni interne in quei paesi dove Washington ha sperimentato le sue tecniche delle “rivoluzione colorate” mostrano chiaramente che esiste una correlazione diretta tra il messaggio che i media locali potrebbero cercare di implementare e il livello di “predisposizione alla rivoluzione” che potrebbe, a sua volta, portare ad un colpo di stato, in gran parte dannoso per il paese preso di mira, ma vantaggioso per gli Stati Uniti. È chiaro che Washington è a conoscenza di questo fatto da molto tempo, ed è proprio per questo che il compito di manipolare i media è sempre stata una delle massime priorità della CIA.
Nel suo libro The Secret History of the CIA, Joseph J. Trento descrive in modo molto dettagliato come la Special Projects Division (SPD) della CIA abbia, fin dal 1948, sviluppato una particolare passione per la propaganda. È curioso che sia stata la stessa SPD ad essere in gran parte responsabile della pianificazione e della conduzione dell’Operazione Mockingbird [tordo].
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sabato 29 giugno 2019
In America la guerra civile c’è già
L’America è governata solo dai suoi cittadini più ricchi, che hanno il totale controllo di entrambi i partiti politici. Tuttavia, pur essendo in posizione dominante, combattono ferocemente tra di loro. Sono su due schieramenti. Per quel che riguarda la politica estera ed interna, i miliardari del Partito Repubblicano odiano soprattutto l’Iran, e tutte le forme di progressismo. Al contrario, in politica estera ed interna, i miliardari del Partito Democratico detestano in particolare la Russia e accettano qualche elemento di progressismo. (Hanno bisogno di quest’ultimo per poter essere considerati liberali e quindi tollerati, o persino ammirati, dagli elettori del Partito Democratico. Questa è una loro necessità, perché, ad esempio, gli elettori del Partito Democratico sarebbero altrettanto maldisposti verso un politico che fosse finanziato e che facesse gli interessi dei fratelli Koch, di quanto lo sarebbero gli elettori del Partito Repubblicano verso un politico finanziato e agli ordini del liberale George Soros, e tutti sanno che i miliardari finanziano i politici importanti; non è un segreto. Soros e gli altri miliardari liberali possono far finta di essere “dotati di senso civico,” cosa che li mette in grado di fare appello ai liberali; ma i fratelli Koch e gli altri miliardari dichiaratamente conservatori non hanno bisogno di quella finzione per avere i voti dei conservatori).
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https://comedonchisciotte.org/in-america-la-guerra-civile-ce-gia/
Sturmtruppen. Di nuovo!
Ancora una volta, nell’esaltazione di questa operazione, affidata nell’occasione a una tedesca che si chiama Rackete (levate la e finale e avrete un nomen-omen come non mai) e che riprende sull’Italia la linea dei fasti tedeschi sulla Grecia annientata, in quella scia spurgata dalla Sea Watch eccelle “il manifesto”.
Non mi voglio addentrare nell’argomento, con lo stomaco appena spianato rischio un travaso di bile che non sarebbe buon viatico per la partenza. Né mi va di dare soddisfazione a quello spudorato campione dell’ipocrisia, all’ordine di tutte le agende dello Stato Profondo Usa, che a vedermi verde (di bile), mi assegnerebbe allo schieramento di quell’altra sua eroina da trapasso dantesco, Greta Thunberg.
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Lo schiavismo dei buoni
L’immigrazione di massa integra chiaramente un caso di guerra tra poveri. Non solo perché lo è nei fatti, con milioni di persone a contendersi alloggi insufficienti, lavori sottopagati o di bassa manovalanza criminale, periferie anguste e i palliativi di un welfare centellinato dai tagli. Ma anche perché così si vuole che sia – o quantomeno ce la si mette tutta affinché lo diventi.
Nei giorni in cui il Comune di Milano decideva di trasferire 400 euro al mese a chi accogliesse un profugo nella propria abitazione, nella stessa città moriva di stenti Giovanni Ceriani, un disabile di cittadinanza italiana che si manteneva con un assegno di 186 euro al mese e un bonus comunale di 1.000 euro all’anno. Mentre scrivo, a La Spezia l’invalido Roberto Bolleri è in sciopero della fame per rientrare in possesso del suo alloggio popolare occupato abusivamente da una famiglia di marocchini che, fanno sapere, usciranno solo quando il Comune avrà assegnato loro una sistemazione adeguata in deroga alle graduatorie. In Germania l’infermiera Bettina Halbey e la sua vicina di casa stanno per essere sfrattate dal Comune di Nieheim: dovranno lasciare i loro appartamenti ai richiedenti asilo, mentre nel resto del paese si espropriano immobili privati e si evacuano scuole pubbliche, per lo stesso motivo.
Non c’è bisogno di essere leghisti per capire che finirà male, malissimo.
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Il Sire è il punto di partenza per un nuovo mondo
Il Sire è il punto di partenza per un nuovo mondo.
Avete capito bene. Col Sire, non solo si crea uno strumento finanziario utile al Paese, allo sviluppo, alla lotta alle disuguaglianze, ma si cambia paradigma.
Sarà l’inizio della fine della moneta a debito, quella creata dal sistema bancario, in favore della moneta positiva, moneta di Stato, creata senza debito e senza interessi passivi.
Una rivoluzione etica, morale, filosofica e religiosa: come infatti sosteneva già nel 1300 il teologo Nicola di Oresme “ il denaro non appartiene al sovrano, ma alla comunità ed ai singoli”.
Con il Sire si riafferma questo concetto: la moneta di Stato, la moneta della collettività che sostituisce la moneta a debito, creata dal sistema bancario attraverso il prestito ad interesse.
Perché è fondamentale capire la questione monetaria per comprendere l’economia? Semplice; tutta l’economia, si basa sul principio dello scambio di beni e servizi e ciò che permette queste transazioni è ovviamente lo strumento monetario.
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G20: DEAL LE CONDIZIONI DELLA CINA!
Scacco matto verrebbe da dire, la mossa cinese di ieri è la sintesi di una partita a scacchi nella quale Trump non avrà altra scelta se non quella di gettare in aria l’intera scacchiera o prendere atto di aver per il momento perso la partita…
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https://icebergfinanza.finanza.com/2019/06/28/g20-deal-le-condizioni-della-cina/
TRUMP XI E L’ACCORDO FANTASMA!
Giusto per comprendere il livello di seriet che oggi esiste nel mondo dell’informazione economico/finanziaria, ma non solo anche nel mondo dei gestori, questo è quello che è successo all’improvviso ieri quando è uscita questa notizia che ha fatto volare i mercati…
LEGGI TUTTO:(Reuters) – Il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin ha detto che l’accordo sul commercio fra gli Stati Uniti e la Cina è fatto “circa al 90%”, secondo la Cnbc.
https://icebergfinanza.finanza.com/2019/06/27/trump-xi-e-laccordo-fantasma/
giovedì 27 giugno 2019
L’industria dei sondaggi è in crisi
Chiunque sa che i numeri, oggi più che mai, sono poco affidabili. Nonostante questo ogni conferenza stampa enfatizza ogni minimo calo o crescita.
I sondaggi non lasciavano scampo. Nel 2016, due giorni prima delle primarie democratiche in Michigan, l’autorevole Marist Poll predisse che la Clinton avrebbe avuto una vittoria schiacciante con un 57% contro il 40 di Bernie Sanders. Alla mattina delle primarie dell’8 Marzo, James Hohmann del Washington Post scriveva che “il Michigan dovrebbe essere un terreno fertile per i proclami populisti e protezionisti di Bernie Sanders, ma ci si aspetta che oggi perda le primarie democratiche di una doppia cifra.
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mercoledì 26 giugno 2019
LA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA GIUDICHERA’ IL QE DI DRAGHI!!!
La Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe terrà una serie di sedute per valutare la legittimità del QE effettuato dalla BCE di Mario Draghi a partire dal 2015, terminato nel 2018, e che ha portato all’acquisto di 2,7 miliardi di euro in titoli pubblici e privati. Queste sedute si terranno il 30 ed il 31 luglio 2019. L’operazione è conclusa ma la BCE prosegue gli acquisti con gli interessi per cui la Corte Costituzionale si è arrogata il diritto di decidere su questo tema. L’accusa è quella di aver violato lo statuto della BCE che impedisce la monetizzazione dei debiti degli stati.
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https://scenarieconomici.it/la-corte-costituzionale-tedesca-giudichera-il-qe-di-draghi/
Confessioni: Merrill Lynch ha manipolato il mercato dei metalli preziosi
Clamorosa confessione della Merrill Lynch Commodity (MLCI), ramo trader della Banca d’affari ora posseduta da Bank of America, che ha confessato al CFCT (commodities and futures trading commission, l’ente federale di controllo sul mercato dei beni a termine) di aver manovrato per anni il mercato dei metalli preziosi, in special modo il noto COMEX. Tutto questo è successo dal 2008 al 2014, quindi per sei anni, ed ha avuto luogo tramite l’immissione sul sistema informativo del mercato di notizie false atte a manovrare i prezzi e trarre in inganno gli altri operatori.
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LA BCE BOCCIA LA PROPOSTA DI NAZIONALIZZARE BANCA D’ITALIA ED ORO? TUTTE PALLE, BASTA LEGGERE LA RISPOSTA..
Deve essere partita una velina rossa, o rosso azzurra, per far scrivere ai soliti pessimo giornalisti, superficiali e di parte, che la Banca Centrale avrebbe bocciato i due disegni di legge, il primo Meloni ed il secondo Borghi, riguardanti la proprietà pubblica di Banca d’Italia e la proprietà dell’oro a lei affidata.
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https://scenarieconomici.it/la-bce-boccia-la-proposta-di-nazionalizzare-banca-ditalia-ed-oro-tutte-palle-basta-leggere-la-risposta/
IL NEOLIBERISMO CI HA INGANNATO CREANDO UNA FIABA SU DOVE VIENE IL DENARO
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Non c’è niente di naturale nel denaro. Non c’è alcun legame con una forma essenziale di denaro scarso che pone un limite alla sua creazione. Può essere composto da metalli di base, carta o dati elettronici, nessuno dei quali è scarso. Allo stesso modo, nonostante ciò che avete sentito sulla necessità di austerità e sulla mancanza di alberi che generino dnaro, non esiste un livello “naturale” di spesa pubblica. La dimensione e la portata del settore pubblico sono una questione di scelta politica di ogni stato.
Cosa pone l’austerità, il sacrificio della spesa nell’economia pubblica, sotto qualche domanda. Per alcuni paesi, come la Grecia, l’impatto dell’austerità è stato devastante. politiche di austerità ancora persistono nonostante i numerosi studi che sono stati fatti sulla base di una visione errata sulla base di una scelta politica piuttosto che una logica economica. Ma l’argomento economico dell’austerità è ugualmente sbagliato: si basa su quellache può essere meglio descritto come un’economia da favola.
Quindi, quali erano le giustificazioni? La Gran Bretagna, per esempio, ha vissuto sotto un regime di austerità dal 2010, quando il governo entrante dei liberaldemocratici ha invertito la politica del lavoro per aumentare il livello della spesa pubblica in risposta alla crisi finanziaria del 2007-8. La crisi aveva creato una tempesta perfetta: il salvataggio in banca richiedeva alti livelli di spesa pubblica, mentre la contrazione economica riduceva le entrate fiscali. Il caso dell’austerità era che il contribuente non poteva pagare un livello più alto di spesa pubblica. Questo è stato supportato da “economia delle borse”, che adotta l’analogia degli stati come famiglie, dipendente da un sostenitore del settore privato.
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Le grinfie della finanza sul turismo italico
Ieri c’è stato un report sulle big del turismo e le loro pratiche sleali, Booking ed Expedia principalmente, argomento che avevo affrontato nel 2016 in un convegno organizzato al Parlamento dall’on. Daniele Pesco, e successiva indagine. Perché il M5S, molto ligio e accondiscendente verso la digitalizzazione dell’economia in salsa Google and co, non ha mai sollevato la sia pur minima critica, loro così inclini a parole alla democrazia diretta, nei confronti di questo enorme oligopolio dalle pratiche illegali, intese su prezzi e condizioni, metodi ricattatori, evasione fiscale di Iva e tasse, abuso di posizione dominante, e altre pratiche illegali normalmente soggette alle multe e procedure delle norme concorrenza della Commissione europea che nella fattispecie, chiude tutti gli occhi e lascia fare.
Anzi, fui invitata per criticare la proposta M5S poi abortita solo a metà di trasformare le OTA – Online Travel Agencies così si chiamano le piattaforme digitali online – in sostituti di imposta.
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https://comedonchisciotte.org/le-grinfie-della-finanza-sul-turismo-italico/
Sanzioni contro la Russia. Quali conseguenze per l’Europa?
Prima di tentare di rispondere alla domanda riguardante le conseguenze di questa crisi per l’Europa e per la Francia in particolare, mi pare necessario ricordare il contesto di queste sanzioni prese contro la Russia dopo il colpo di mano di Maidan -sostenuto dall’Occidente, ricordiamocelo – e che ha ha avuto come conseguenza il rovesciamento del presidente ucraino legittimamente eletto, Viktor Yanukovitch, e porterà poi al referendum di autodeterminazione della Crimea nel marzo 2014 e alla ricongiunzione di quest’ultima alla Federazione Russa.
Inizialmente avevo previsto di fare una dettagliata esposizione che riguardava le perdite conseguenti alle sanzioni contro la Russia nelle differenti filiere coinvolte, in Francia e in Europa. Ma considerando l’evoluzione molto rapida della situazione geopolitica internazionale, ho pensato che non fosse più necessario forse enumerare come nella favola di La Fontaine “Perrette e la scodella di latte” , i vitelli, le mucche, i maiali, e le covate perse, ma che forse era preferibile andare diritti all’obiettivo e chiamare ogni cosa col suo nome.
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Un vagito, da un Paese “pieno di energie e presenze positive”
“Per essere veramente grande, devi stare con la gente, non sopra di essa.”
Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, giurista, filosofo illuminista e pensatore liberale
Caro Presidente,
ho appena letto il suo accorato appello all’unità d’intenti, vergato nell’occasione dell’anniversario dell’uccisione di Giorgio Ambrosoli, il liquidatore del Banco Ambrosiano di Michele Sindona. Vorrei ricordarle che, Ambrosoli, si laureò in Giurisprudenza, a Milano, nel 1958, con una tesi di Diritto Costituzionale sul Consiglio Superiore della Magistratura.
Proprio oggi, mi sono recato dal mio avvocato per le mille miserie di una qualsiasi vita italiana – nel Paese che lei definisce “pieno di energie e presenze positive” – e, scendendo le scale insieme a lui, mi ha narrato d’aver incontrato un vecchio magistrato di Cassazione in pensione (proprio del “Palazzaccio”, non ad honorem) e di aver fatto quattro chiacchiere sulle recenti, tristissime ambasce nelle quali è precipitata la Magistratura.
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martedì 25 giugno 2019
TRE INDICATORI PARTICOLARMENTE PREOCCUPANTI A LIVELLO INTERNAZIONALE
Si parla molto del rallentamento economico in corso a causa della guerra commerciale, di strategie di economia politica non azzeccate e per la fine di una politica di espansione monetaria non azzeccata dl punto di vista temporale.
Oggi vi presentiamo alcuni indicatori che mostrano quanto preoccupante sia la situazione. Iniziamo con il Cass Freight Index, basato sui volumi trasportati nel nord America. Dato che quest’area è il treno economico mondiale è un indicatore della salute mondiale economica.
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SALTA IL PROGETTO EUROPEO DI MACRON, PER IL SUO RIFIUTO DI COLLABORARE CON L’ITALIA
Il Quotidiano francese Liberation ci presenta un’interessante analisi del fallimento del progetto europeo di Macron, di stampo neoliberale, che a livello europeo doveva essere incentrato sulla creazione di un Budget europeo comune e di un Ministro delle Finanze comunitarie che si occupasse delle entrate e delle uscite. L’affermazione della necessità di un budget europeo comune aveva fatto capolino al termine degli incontri franco – tedeschi di Meseberg nel 2018 come bilancio per la stabilizzazione, la competitività e la convergenza, ma solo di soppiatto ed alla fine del documento comune. Eppur Macron ha sempre puntato sul dualismo franco germanico, nonostante la Merkel non avesse nessun desiderio di questo passo, visto come un diverso modo per spillare soldi ai paesi nordici…..
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https://scenarieconomici.it/salta-il-progetto-europeo-di-macron-per-il-suo-rifiuto-di-collaborare-con-litalia/
TREASURIES! PANIC BUYING!
Abbiamo trascorso il fine settimana a raccontarvi i prossimi obiettivi dei rendimenti americani in un altro memorabile manoscritto di Machiavelli, sperando che banche e fondi restassero ancora lontani dai nostri tesorucci e subito arriva la notizia che nelle settimane trascorse…
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https://icebergfinanza.finanza.com/2019/06/25/treasuries-panic-buying/
Trump cerca una “coalizione dei volenterosi” che faccia guerra all’Iran
Dopo un fine settimana piuttosto tranquillo, l’amministrazione Trump oggi ha dato un’altro spintone all’Iran.
Il Dipartimento del Tesoro ha sanzionato i leader del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane (IRGC), il capo supremo dell’Iran, l’Ayatollah Khamenei, e anche tutto il suo entourage! Per loro niente più visite di Disneyland.
E c’è dell’altro in arrivo:
Josh Rogin – @joshrogin – 16:18 utc – 24 Jun 2019
Mnuchin: “Il presidente mi ha detto che, alla fine di questa settimana, proporremo [il ministro degli esteri dell’Iran Javad] Zarif.” cc: @JZarif
Il Segretario del Tesoro proporrà il nome Javad Zarif per che cosa? Per definirlo un terrorista? Zarif è molto bravo a far conoscere il punto di vista iraniano su Twitter e sugli altri social media. Questi account ora verranno chiusi.
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Tonni Vs Giacobini
Un ricordo personale: una sera di Ottobre del 2017 si tenne a Bologna una riunione di attivisti e portavoce del M5S a cui si presentò a sorpresa Luigi Di Maio. Dopo il discorso sulla casta da abbattere e il nuovo stato Italiano da ricostruire, nell’entusiasmo generale che aveva portato alcuni a cantare col karaoke, uscii per prendere una boccata d’aria, e rientrando mi imbattei proprio in Di Maio che, lasciata la sala principale vi stava tornando. Lo vidi, ne misurai a colpo d’occhio l’altezza, quasi pari alla mia, mentre avanzava passandomi letteralmente davanti agli occhi ad un metro di distanza, e non potei resistere dal rivolgergli la parola.
Ricordo che gli dissi scandendo bene le parole: “Signor Di Maio, lei è un Giacobino, vero?! Perché noi tutti a sentirla crediamo che lei lo sia, e se lo è la seguiremo perché per fare la Rivoluzione e cambiare davvero l’Italia abbiamo bisogno di Giacobini.” Lui, che si era fermato di colpo sentendosi chiamare, giratosi con scatto militaresco mi guardò per un paio di secondi prima di avvicinarsi di un passo e di stringermi la mano dicendomi: “Mi raccomando. Tenete duro tutti verso la vittoria finale”. Poi riprese spedito in direzione del salone dove poco più tardi lo vidi ad un tavolo in attesa di mangiare.
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lunedì 24 giugno 2019
ADDIO CFA, BENVENUTO ECO: ANCHE L’AFRICA VUOLE LIBERARSI DALL’OPPRESSIONE DELLA BCE
L’euro non va bene per l’Europa,, eppure vincola a se l’Africa occidentale Centrale tramite i due CFA, franchi dell’Africa Occidentale e centrale, ma questo sta per cessare. Come riportato anche da Affari Italiani, i 15 paesi dall’ECOWAS, la comunità dell’Africa occidentale , hanno determinato un percorso che condurrà alla creazione di una nuova valuta dell’area, comune ai paesi sia francofoni, che utilizzavano il CFA, sia Anglofoni.
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https://scenarieconomici.it/addio-cfa-benvenuto-eco-anche-lafrica-vuole-liberarsi-dalloppressione-della-bce/
Dalla Lira alla Libra: l’inganno globale. Forcheri
Libra (o Libbra) deriva il nome dal latino “libra”, antica misura di unità di peso romana, composta da 12 once, che significava anche “bilancia”: contemporaneamente peso e strumento dello stesso peso – un po’ come la Libra, moneta e infrastruttura. Mutuata dal sistema monetario carolingio in una moneta d’argento dal valore di 20 soldi e di 240 denari, paradossalmente dalla stessa parola deriva anche la nostra antica e, a questo punto, compianta Lira.
Nel White Paper della moneta annunciata da Facebook Inc, Libra per l’appunto, si legge che la “mission” è quella di istituire una moneta globale semplice e una infrastruttura finanziaria che serva miliardi di persone.
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IL POTERE CE L’HA CHI CONTROLLA I CONSUMATORI
Con queste parole “Il Corriere della Sera” conclude l’articolo dedicato alla nascita di “Libra”, la moneta creata da Facebook e soci.
…ed io mi sento male sempre di più sia per la frase che per il fatto in sé.
Infatti sono io superato ed antiquato o è il mondo che è impazzito? Come si fa a sostenere senza raccapriccio un’aberrazione antiumana come quella contenuta nelle parole “controllo” e “consumatori”. Dobbiamo veramente rassegnarci a considerare l’essere umano soltanto un consumatore e annientare tutte le comunità sociali, dalla famiglia ai popoli, dai villaggi alle città, perché quello che conta è controllare i consumatori?
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LA GRIGIA REALTÀ DELL’IMPERO DEGLI STATI UNITI IN FASE DI DECADIMENTO
Combinato con il collasso finanziario, il decadimento morale e la mancanza di leadership e direzione, dell’unica superpotenza che sta attaccando in tutte le direzioni, diffondendo la distruzione brutale in tutto il mondo per nient’altro che il proprio interesse depravato.
La storia è la stessa ogni volta: alcune nazioni, a causa di una confluenza di circostanze fortunate, diventano potenti, molto più potenti delle altre e, per un certo periodo, sono dominanti. Ma le circostanze fortunate, che spesso rappresentano non più di alcune caratteristiche vantaggiose della geologia, siano esse il carbone del Galles o il petrolio del Texas occidentale, finiranno per concludersi. Nel frattempo, la vecchia superpotenza viene corrotta dal suo stesso potere.
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La battaglia degli Usa pronta a travolgere l’Ue
Dunque, l’ultima vulgata – come vi dicevo sul finale del mio articolo di ieri – è che la notte fra giovedì e venerdì, il mondo è stato per alcuni minuti sull’orlo della guerra. Roba da film di Hollywood, da War games o Thirteen days. Salvati all’ultimo momento dal baratro, materiale di propaganda per il quale i media impazziscono. E l’opinione pubblica si beve la notizia come una bottiglietta d’acqua fresca che compare miracolosamente nel mezzo del deserto algerino. D’altronde, il potere Usa, quello vero, ha sempre utilizzato Hollywood quando serviva. Lo ha fatto Reagan con la saga di Rambo o il patriottismo glamour di Top gun, lo ha fatto a piene mani Bush junior dopo l’11 settembre con film tipo Al vertice della tensione. È un classico. Ma che funziona sempre. Pensate che da qui a un paio d’anni, Netflix non darà vita alla mini-serie “La notte in cui il mondo sfiorò l’apocalisse”?
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https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-la-battaglia-degli-usa-pronta-a-travolgere-lue/1896853/
I nuovi rischi dopo le mosse di Bce e Fed
Tanto rumore per nulla o tanto tuonò che piovve? La Fed non si aspettava una mossa così spiazzante da parte di Mario Draghi. Non ora, quanto meno. E qualcosa è andato fuori giri. Non sto parlando della facciata di ufficialità, quella ha retto. Con il passare dei giorni, il mercato aveva infatti visto calare dal 30% al 21% le possibilità di un taglio dei tassi alla riunione del Fomc conclusasi mercoledì. Per tre motivi. Primo, il combinato congiunto con il G20 che si terrà il 28 e 29 giugno prossimi a Osaka, ritenuto uno spartiacque nella disputa commerciale fra Usa e Cina. Quindi, meglio rimandare azzardi prima di un appuntamento simile e andare con i piedi di piombo, soprattutto in tempi di svalutazione valutaria latente, ma già in atto, come mostra il grafico qui sotto. Secondo, evitare di apparire troppo proni alle richieste del mercato e, sopratutto, ai diktat politici della Casa Bianca e dei suoi tweets ormai seriali, quasi rasenti allo stalking. Terzo, non consentire una lettura eccessivamente critica dell’aumento dei tassi compiuto non più tardi dello scorso dicembre, di fatto facilmente bollabile come “errore politico” dai detrattori più o meno interessati. Donald Trump in testa. La sindrome Greenspan. O Trichet, scegliete voi il fallace che preferite.
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https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-i-nuovi-rischi-dopo-le-mosse-di-bce-e-fed/1896489/
Calo dello spread, una brutta notizia per l’Italia
In un Paese normale, ieri mattina di buon’ora, il ministro degli Esteri, Enzo Moaevro Milanesi, si sarebbe recato a Palazzo Chigi e avrebbe rassegnato le dimissioni al primo ministro, Giuseppe Conte. Poi, avrebbe convocato i giornalisti presso l’Associazione della stampa estera e si sarebbe limitato a poche parole di commiato: “Preso atto che l’interim del mio dicastero è stato assunto dal ministro dell’Interno, diligentemente e dignitosamente tolgo il disturbo. È stato un onore servire il mio Paese”. Ma si sa, questo non è un Paese normale. E non mi interessa nemmeno più cosa il ministro Salvini abbia più o meno promesso a Mike Pompeo e Mike Pence, quali acrobazie diplomatiche abbia posto in essere, dopo aver sfoggiato i suoi riferimenti culturali con l’ambasciatore italiano negli Usa (immagino che dopo la scalinata di Rocky, abbia citato anche il drive-in di Arnold in Happy Days come elementi fondativi degli Stati Uniti). Signori, l’uomo che millanta coerenza a ogni piè sospinto, in realtà è passato nell’arco di nemmeno un anno dall’amore sperticato e tolstojano per la Santa Madre Russia a un atlantismo acritico da far impallidire il Giuliano Ferrara più embedded, non dimenticando il capolavoro della messa in guardia dallo strapotere cinese in Europa (vedi la svendita forzata di asset greci, da lui citata testualmente come ennesimo alibi per attaccare l’Ue), ovviamente omettendo di ricordare come sia stato un sottosegretario leghista a curare interamente il memorandum con la Cina, firmato non più tardi della scorsa fine di marzo a Roma. Ma la gente lo vota. In massa. Quindi, ha ragione lui.
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Così le banche centrali stanno falsando i mercati
Se c’è un errore che non si può compiere in periodi come questi, è peccare nella percezione della prospettiva. Ovvero, pensare che tutto sia un calderone indiscriminato, lanciarsi nel facile esercizio di stile del vittimismo e dell’analisi “un tanto al chilo”, sfruttando il momento storico che stiamo vivendo e che, giorno dopo giorno, pare sempre più incentrato sul livore rivendicativo, privo di analisi. La famosa “pancia”, la nostra rovina come società. Guardate questo grafico e non pensiate che sia chissà quale mostro di complicazione. È semplice e dice cosa semplici: è appunto la quintessenza della prospettica. Ci dice come a partire dal 2014, ovvero all’anno precedente dall’inizio del Qe della Bce, ma già in pieno regime di Whatever it takes, il rendimento dei titoli di Stato tedeschi abbia preso una traiettoria giapponese. Ovvero, perenne sottozero come cartina di tornasole di due nuove realtà. La recessione strutturale e la conseguente dipendenza del mondo dalle Banche centrali, percepite come l’unico soggetto in grado di contrastarla efficacemente.
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https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-cosi-le-banche-centrali-stanno-falsando-i-mercati/1895524/
Lo Stato può emettere moneta?
La Stato può emettere moneta ?
I MiniBot hanno il grande merito di aver costretto tutti ad uscire dalla gabbia mentale del “dove troviamo i soldi“, per incamminarci nel ben più interessante “come possiamo creare i soldi“, pur rispettando le regole dell’euro e le norme attualmente in vigore, compresi i Trattati Europei.
La frase di Mario Draghi sui MiniBot “O sono altra moneta, e quindi sono illegali“, è diventata subito obsoleta quando Mark Zuckerberg, qualche giorno dopo, ha annunciato a tutto il mondo che Facebook emetterà una moneta chiamata “Libra”, guarda caso il nome latino della nostra “Lira”, ad ulteriore dimostrazione di quanto siamo “coglioni”.
Ma, allora, se nessuno si scandalizza se Facebook emette moneta, perchè tutti gridano allo scandalo se la emette lo Stato italiano ?
Perchè il potere finanziario che gestisce la creazione del denaro, controlla l’informazione mainstream e con il debito ricatta lo Stato ed il popolo a colpi di Spread, non può permettere che ci liberiamo dalla nostra condizione di schiavitù e ci rendiamo finanziariamente autonomi, ma dobbiamo seguitare a fare sacrifici con le politiche di austerity !
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domenica 23 giugno 2019
Riconoscere l’Iran, la vera linea rossa di Trump
Guerre del Golfo. Gli Usa, Israele, le potenze sunnite del Golfo condividono il piano di fare fuori il regime sciita. Come in Iraq nel 2003 non hanno idea di come sostituirlo. Mentre gli europei esitano e qualcuno già varca la «sua» linea rossa. Come ha fatto Salvini nel suo viaggio a Washington allineando l’Italia a Washington
La «linea rossa» c’è ma non è quella «umanitaria» che tenta di contrabbandare il presidente americano. «Ho ordinato di non attaccare per evitare 150 morti», ha detto Trump nella sua sceneggiata davanti alle telecamere.
Non c’è niente di magnanimo in questo atteggiamento: in realtà è il freddo calcolo che hanno fatto i generali del Pentagono sulle possibili perdite americane, dei loro alleati del Golfo e di Israele in caso di reazione iraniana. In loro non c’è niente di magnanimo: le monarchie del Golfo finanziarono con 55 miliardi di dollari Saddam Hussein nell’80 quando attaccò la repubblica islamica in una guerra di otto anni che fece un milione di morti.
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sabato 22 giugno 2019
COME LA BCE, OGGETTIVAMENTE, STA RIDUCENDO IL DEBITO DI CERTI STATI E NON DI ALTRI
Questa settimana 1200 miliardi di titoli di stato, 700 miliardi dei quali in un solo giorno, sono passati ad avere un rendimento nominale negativo. Quindi ci sono altri 1200 miliardi di dollari di titoli mondiali il cui valore viene a calare nel tempo, non ad incrementarsi:
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https://scenarieconomici.it/come-la-bce-oggettivamente-sta-riducendo-il-debito-di-certi-stati-e-non-di-altri/
Stefano Sylos Labini: “L’Italia stretta dai vincoli europei” Intervista all’economista Stefano Sylos Labini a cura di Margherita Furlan
“In questo momento una procedura per debito è giustificata”. La lettera inviata a Bruxelles dal presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, non basta a smuovere le convinzioni del commissario agli Affari economici dell’Ue, Pierre Moscovici. Secca la risposta del premier: “Quello che è scritto nella lettera non vuole dire che non rispettiamo i vincoli attuali, ma il nostro candidato ideale alla presidenza della Commissione Ue è quello che si predispone a cambiare le regole europee.” E sottolinea: “Se siamo in un sistema integrato dobbiamo competere con le sfide globali ma all’interno dell’Ue le regole devono essere uguali per tutti. Io voglio competere, ma a parità di armi.”
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LIBRA: la moneta privata di facebook. Come le multinazionali sono ormai più forti degli Stati (di P. Becchi e G. Palma su Libero)
A breve il patron di Facebook, Mark Zuckerberg, lancerà la sua moneta. Una moneta virtuale, alternativa e parallela a tutte le altre valute esistenti al mondo.
Funzionerà come criptovaluta già a partire dal prossimo anno e non sarà necessario possedere neppure un conto corrente bancario o postale. Si chiamerà Libra e sarà inserita in un circuito monetario e commerciale creato da un’associazione no-profit svizzera, Libra Associational, alla quale sembrano aver già aderito colossi come Mastercard, Uber, Amazon, Ebay, Visa e PayPal.
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Una foto che racchiude il declino della sinistra: dalle tute blu ai calzini arcobaleno, dalle fabbriche ai salotti (di Giuseppe PALMA)
Questa foto racchiude, da sola, tutto quello che oggi rappresenta la sinistra in Italia.
Non potendo più difendere il lavoro e i diritti dei lavoratori, causa il regime dei cambi fissi che impone la deflazione salariale, la finta sinistra ha spostato la sua azione politica sui diritti cosmetici (figurativamente racchiusi in calzini arcobaleno), da un salotto radical-chic e su un divano da circa tremila euro.
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Non potendo più difendere il lavoro e i diritti dei lavoratori, causa il regime dei cambi fissi che impone la deflazione salariale, la finta sinistra ha spostato la sua azione politica sui diritti cosmetici (figurativamente racchiusi in calzini arcobaleno), da un salotto radical-chic e su un divano da circa tremila euro.
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Una Europa parassita e indifesa …
La guerra valutaria è il prossimo passo nel conflitto globale e l’Europa, il più grande dei parassiti, è indifesa
L’Europa è stata avvertita. Qualsiasi uso di leve monetarie per mantenere basso il tasso di cambio dell’euro sarà considerato una provocazione da parte dell’amministrazione Trump.
Altri tagli dei tassi di interesse che ne riducano il valore di mezzo punto percentuale o più verranno trattati l’attenzione che si deve dare alle manipolazioni valutarie. Una ripresa del quantitative easing sarà considerata come politica di svalutazione sotto mentite spoglie, come del resto è, visto che il denaro va a comprare i titoli globali e fa scendere il valore dell’euro.
La Bank for International Settlements dice che, tra il 2014 e il 2017, grazie al Q.E. sono arrivati a Londra 300 miliardi di euro dai finanziamenti europei .
Se la BCE dovesse copiare la Banca Nazionale Svizzera e cominciasse a accumulare direttamente asset esteri, per mettere un freno alle spinte al rialzo della valuta, l’Europa dovrà prepararsi a qualche ritorsione.
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Perché l’Iran
Spirano venti di guerra nel Golfo Persico, dove all’inasprimento delle sanzioni economiche contro l’Iran si aggiunge un numero crescente di provocazioni militari: la speranza di Washington è che il regime iraniano imploda sotto il peso delle molteplici pressioni ma, data la solidità di quest’ultimo, non è neppure escludibile un attacco militare diretto, di qui al 2020. Meglio sarebbe, ovviamente, se Teheran cadesse nella trappola di attaccare per primo. Alla base della strategia angloamericana c’è sicuramente la volontà di mantenere la superiorità regionale di Israele, destabilizzando il principale avversario; c’è, però, anche la volontà di scardinare una potenza terrestre che, a fianco di Russia e Cina, sta “organizzando” il Medio Oriente con importanti infrastrutture.
Ferrovie dall’altopiano iranico al Mediterraneo
Nella nostra analisi geopolitica per il 2019, “Dal golfo di Biscaglia al Mar cinese”, non ci eravamo ovviamente scordati di menzionare l’Iran che, sin dall’inverno 2017/2018, era stato preso di mira dall’amministrazione Trump. Ai soliti tentativi di rivoluzione colorata, si è aggiunto, nel corso del 2018, un ritorno alle sanzioni, sospese durante l’era Obama: la presidenza democratica, già impegnata nella destabilizzazione della Siria (e nel tentativo di scatenare una guerra turco-iraniana), aveva infatti allentato la morsa sull’Iran, per impedire che questo si gettasse nelle braccia della Russia. “Persa la guerra” in Siria, per gli USA è tornata prioritaria la caduta del regime iraniano, caduta che si spera di facilitare strangolando la sua economia e impedendo l’esportazione di idrocarburi.
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venerdì 21 giugno 2019
QUANDO NEL 2011 LE VENDITE DI DB FECERO PARTIRE LA CRISI SUL DEBITO ITALIANO. (PAROLA DI FT) e perchè qualcuno vuole farne polemica ora?
Ieri avevamo scritto riprendendo le vicende relativa a ciò che avvenne nel primo semestre del 2011, quando Deutsche Bank diede il via alla crisi del debito italiano, Riprendemmo, per ricordare l’evento, un articolo del Financial Times, che potete vedere a questo link
e citandone questo estratto:
Deutsche Bank taglia la sua esposizione netta nel debito pubblico italiano del 88% nei primi sei mesi dell’anno (2011) segnalando una drammatica fuga degli investitori dal debito della terza economia dell’eurozona.
I dati diffusi dal maggior istituto di credito tedesco relativi al secondo trimestre 2011 hanno rivelato che l’esposizione è stata tagliata da 8 miliardi a 997 milioni a Luglio. L’esposizione totale verso i PIIGS è caduta, nello stesso periodo, del 70% per ridursi a 3,7 miliardi.
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