Il discorso di Bernie Sanders sulla socialdemocrazia mette a nudo i limiti dell’inventiva di un movimento in crescita.
Esiste un detto comune a sinistra generalmente attribuito a Frederic Jameson, critico di Marx, secondo cui “è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo.” Il saggista Mark Fisher poco prima di morire descrisse tutto questo come “realismo capitalista”, ovvero il “diffuso senso secondo cui non solo il capitalismo è l’unico sistema politico ed economico praticabile, ma oggi è addirittura impossibile immaginargli un’alternativa sensata.”
Questa sensazione ha avuto il sopravvento dal crollo del comunismo tre decenni fa, ed ha riempito di trionfalismo il mondo capitalista fino al 2008, quando la crisi finanziaria e la successiva recessione globale hanno messo in moto svariati movimenti anticapitalisti. Purtroppo nel decennio successivo non si è ancora materializzata una vera alternativa economica e politica. Nonostante molti pensino oggi che il capitalismo debba finire, le probabilità che succeda non aumenteranno nemmeno se il senatore Bernie Sander dovesse diventare Presidente degli Stati Uniti.
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