Nell'opera "La grande trasformazione", Karl Polanyi si sofferma ad un certo punto in una riflessione illuminante: gli Stati del mondo capitalista, nel periodo in cui il capitalismo diventava un fenomeno mondiale irreversibile, tra la metà del XIX e gli inizi del XX secolo, se lasciati a sè e non sollecitati dall'"esterno" -per esempio dalla grande finanza internazionale o tramite accordi o imposizioni da parte di altri Paesi- tendevano a scegliere una politica di economia autarchica e protezionista, mai liberista o di mercato. Dal punto di vista economico forse questa osservazione potrebbe non dire molto, ma dal punto di vista antropologico sì. Scrivendo ciò infatti, il grande economista ungherese ribadisce implicitamente come il mercato cosiddetto "libero" e razionale, non fosse altro che una sorta di forzatura, imposta dal mondo del grande capitale e dell'industria, e niente invece di automatico, meccanico e naturale, come molti pensavano allora; perchè i presunti meccanismi razionali e "scientifici" del mercato libero derivavano da interventi esterni, pianificati e consapevoli, volti a distorcere una tendenza che le diverse Nazioni avevano come propria.
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NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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