Mentre in Italia non passa giorno che la tecnocrazia e in Europa
l’elite finanziaria, non ci ricordino come è assolutamente fondamentale
non dimenticare cosa pensano i mercati di noi, vi lascio con questo
spunto di riflessione apparso sull’ Linkiesta…
I mercati sono strani. Poverini, si deprimono. Ultimamente
si deprimono per un sacco di (ottimi) motivi, ma l’ultimo – assai
stravagante, lo ammettiamo – ha urgente necessità di un supporto
psicanalitico: il pieno esercizio della vita democratica di un Paese,
vale a dire il voto! Questo aspetto della vicenda, già di per sé
significativo, porterebbe a concludere che forse va ridisegnato il
nostro rapporto con l’economia del mondo, restituendo all’uomo e alla
sua autodeterminazione uno scatto di dignità che ora sembra mancare. Se
poi pensiamo che questi stranissimi mercati finanziari ieri si sono
sommamente intristiti perché in Sicilia (Italy) ha vinto un comico,
allora capirete che la faccenda assume tratti anche un po’ grotteschi
e paradossali.
leggi tutto:
http://icebergfinanza.finanza.com/2012/10/31/la-democrazia-spaventa-i-mercati/
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
mercoledì 31 ottobre 2012
Praticare la comunità
L’egoismo -ancorché “sano”, volto alla tutela dei propri interessi e con essi quelli di tutti- non è una risposta soddisfacente.
Nel suo putiferio di norme e regolazioni, la società moderna tende al contrario a immunizzare: ovvero a rendere le persone immuni, prive di obblighi, in senso etimologico. È una ossessione, le cui motivazioni sono nella parola stessa: il termine latino munus vuol dire “obbligo”, ma vuol dire anche “dono”. Il dono sovverte l’ordine costituito, secondo il quale a ogni prestazione deve corrispondere un prezzo.
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http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3727
Nel suo putiferio di norme e regolazioni, la società moderna tende al contrario a immunizzare: ovvero a rendere le persone immuni, prive di obblighi, in senso etimologico. È una ossessione, le cui motivazioni sono nella parola stessa: il termine latino munus vuol dire “obbligo”, ma vuol dire anche “dono”. Il dono sovverte l’ordine costituito, secondo il quale a ogni prestazione deve corrispondere un prezzo.
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http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3727
SANDY: LA NATURA CHE VINCE ANCORA. E PER FORTUNA
Non mi aspettavo sconquassi dall’uragano Sandy. Pensavo che enfatizzarne
i rischi potesse rientrare in una strategia di propaganda elettorale,
per dimostrare l’efficienza dell’Amministrazione sotto la ferma e
lungimirante guida di Obama, quando è ancora vivo nella memoria il
pressappochismo che sotto la presidenza del secondo Bush lasciò al suo
destino una metropoli come New Orleans. In un dibattito pre-elettorale
in cui, seguendo la prassi ben collaudata negli USA e ora dilagante
anche da noi, tutti i mezzucci sono utilizzabili per far colpo su quella
minoranza che ancora vota, speculare su paure indotte dall’abilità dei
manipolatori dei media sarebbe stato un artificio non peggiore di tanti
altri.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11022
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11022
Elogio della disaffezione elettorale
Che botta! Quasi il 70% dei siciliani (al 52,6% di astenuti vanno aggiunti i consensi ottenuti dal Movimento 5 Stelle) ha mostrato di non volerne
più sapere dell'attuale sistema partitocratico. Un giudizio che
coinvolge tutti: politici e politicanti, tecnici e burocrati, inclusi i
due presunti salvatori della patria, Monti e Napolitano.
Su
questo scenario di desolazione (per loro) continuano a muoversi i
vecchi capi-partito, locali e nazionali. Tutti ancora fermi, come guitti
rintronati, agli schemi delle vecchia commedia all'italiana e alle
logore battute di sempre, incapaci di comprendere che il pubblico gli ha definitivamente voltato le spalle e non vuole più nemmeno perdere il tempo a fischiarli, Che pena!. In particolare i vincitori. Bersani, che con toni trionfalistici definisce “risultato storico” l'elezione a governatore di un suo uomo, e Casini, che blatera degli
insegnamenti da trarre a livello nazionale dal successo dell'alleanza
fra progressisti e moderati, cioè fra Pd e Udc, per battere
l'antipolitica.
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Il problema non è il debito pubblico. Ecco perché
Internet è uno strumento fantastico.
Consente di accedere a molte fonti ufficiali di informazione, senza
sorbirsi le mediazioni e le distorsioni del cosiddetto mainstream. Le
fonti ufficiali sono costituite, per esempio, dalle analisi, i grafici
e le statistiche costruite dagli uffici di enti ed istituzioni quali
l'Istat, la Corte dei Conti, le Camere, e così via. Prima di internet,
queste fonti erano raggiungibili quasi esclusivamente dagli operatori
del mainstream. E quando raccontavano balle, i cittadini non avevano molti mezzi per accorgersene. E' anche per questo che cercano in ogni modo di mettere il bavaglio ai blog indipendenti.
Perché grazie ai dati ufficiali possiamo svelare l'enormità delle
balle che ci propinano: ovvero che per uscire dalla crisi dobbiamo
“fare sacrifici”, diminuire il debito pubblico e realizzare “riforme”
simili a quelle della “virtuosa” Germania.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44411
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44411
Torniamo all'agricoltura
E’ boom di assunzioni in agricoltura,
settore che , malgrado la crisi e forse proprio grazie a questa, fa
registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti
con un incremento record del 10,1 per cento, in netta controtendenza
rispetto all'andamento generale. E' quanto emerge da una analisi della
Coldiretti relativa al secondo trimestre del 2012.
"In agricoltura il lavoro c'è, sia per chi vuole seriamente intraprendere con iniziative innovative, come dimostra l'aumento del 4,2 per cento nel numero di imprese individuali condotte da under 30 nel secondo trimestre dell'anno, sia anche per chi chiede possibilità di occupazione" - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, sottolineando che "non si tratta di un fatto marginale, ma di una opportunità, per molti disoccupati, immigrati, donne e giovani, che è in grado di garantire valore economico, ambientale e di sicurezza alimentare all'intera società".
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44409
"In agricoltura il lavoro c'è, sia per chi vuole seriamente intraprendere con iniziative innovative, come dimostra l'aumento del 4,2 per cento nel numero di imprese individuali condotte da under 30 nel secondo trimestre dell'anno, sia anche per chi chiede possibilità di occupazione" - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, sottolineando che "non si tratta di un fatto marginale, ma di una opportunità, per molti disoccupati, immigrati, donne e giovani, che è in grado di garantire valore economico, ambientale e di sicurezza alimentare all'intera società".
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Non entro in banca e faccio l’agricoltore
L’Italia della crisi procede per apparenti
paradossi, che vanno spiegati forse con il tentativo di sciogliere una
matassa ingarbugliata, individuando percorsi alternativi rispetto ai
terreni accidentati finora battuti. Anche così forse riusciamo a
spiegare il moltiplicarsi dell’interesse da parte dei giovanissimi per
la terra: da coltivare, da rendere impresa sostenibile, da lavorare in
rete. Cresce il numero dei lavoratori indipendenti (2,9%) e dei giovani
agricoltori (4,2%). E’ quanto emerge da una indagine della
Coldiretti/SWG sulle imprese agricole guidate da under 30 e relativa al
secondo trimestre del 2012. Siamo a 62mila imprese attive condotte da
ragazzi con meno di 30 anni (in questo ultimo caso si tratta di
un’analisi Coldiretti su dati Movimprese). E’ una storica inversione di
tendenza, con un aumento che non si registrava da almeno dieci anni. Ma
c’è di più. La metà dei giovani di età compresa tra i 18 ed i 34 anni
preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in
banca (23%) o lavorare in una multinazionale (19%). E gli istituti
agrari hanno aumentato dell’11% il numero di iscritti.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44420
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martedì 30 ottobre 2012
C’è scarsità o sovrabbondanza nella crisi attuale?
sicuramente in occidente la seconda.
Alessandro Roncaglia, attuale presidente della Società italiana degli economisti, di recente ha messo a confronto il concetto di scarsità dei neo-classici (la teoria economica oggi dominante) e quello della linea Smith-scuola classica-Keynes-Sraffa.[1] La scarsità dei neoclassici riguarda solo il singolo. Essa dipende dalla dotazione iniziale di risorse e dal desiderio di un certo bene. Ogni soggetto esprime quindi nel mercato la sua domanda per un certo bene. Il rapporto fra la domanda complessiva e la disponibilità del bene (offerta) determina il prezzo.
leggi tutto:
http://sviluppofelice.wordpress.com/2012/10/22/scarsita/
Alessandro Roncaglia, attuale presidente della Società italiana degli economisti, di recente ha messo a confronto il concetto di scarsità dei neo-classici (la teoria economica oggi dominante) e quello della linea Smith-scuola classica-Keynes-Sraffa.[1] La scarsità dei neoclassici riguarda solo il singolo. Essa dipende dalla dotazione iniziale di risorse e dal desiderio di un certo bene. Ogni soggetto esprime quindi nel mercato la sua domanda per un certo bene. Il rapporto fra la domanda complessiva e la disponibilità del bene (offerta) determina il prezzo.
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http://sviluppofelice.wordpress.com/2012/10/22/scarsita/
Berlusconi-Bossi-Tremonti: la lista che fa incazzare Maroni e Alfano
meglio la prima che la seconda.
Silvio Berlusconi oggi rientra a Roma e non e’ escluso un ennesimo faccia a faccia con Angelino Alfano. Tanta la carne al fuoco: la debacle in Sicilia, nonostante il segretario provi a minimizzare, il sostegno al governo Monti ma soprattutto il ‘dossier’ Pdl. Per tutto ieri si sono rincorse le voci che davano il segretario pidiellino chiuso negli uffici di via dell’Umilta’ ad un passo dalle dimissioni dopo il tonfo siciliano. Boatos smentiti dal diretto interessato nel corso di una conferenza stampa fiume nella sede del partito. Da Alfano nessuna resa, anzi. L’ex Guardasigilli non solo conferma la decisione di tenere le primarie ma lancia la sua candidatura. Oggi si terra’ la riunione del tavolo per fissare le regole dopodiche’ partira’ una road map di appuntamenti fino al 16 dicembre, giorno in cui si terra’ la consultazione popolare. Nei prossimi giorni Alfano dovrebbe dar seguito a quanto detto qualche settimana fa a Norcia e cioe’ ufficializzare quella squadra di persone che con lui lavorera’ alla campagna elettorale per le primarie e al rilancio del partito.
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http://www.lindipendenza.com/berlusconi-e-alfano-il-corto-e-il-lungo-ormai-sono-ghiacciati/?utm_source=hp&utm_medium=link&utm_content=titolomain&utm_campaign=click_test
Silvio Berlusconi oggi rientra a Roma e non e’ escluso un ennesimo faccia a faccia con Angelino Alfano. Tanta la carne al fuoco: la debacle in Sicilia, nonostante il segretario provi a minimizzare, il sostegno al governo Monti ma soprattutto il ‘dossier’ Pdl. Per tutto ieri si sono rincorse le voci che davano il segretario pidiellino chiuso negli uffici di via dell’Umilta’ ad un passo dalle dimissioni dopo il tonfo siciliano. Boatos smentiti dal diretto interessato nel corso di una conferenza stampa fiume nella sede del partito. Da Alfano nessuna resa, anzi. L’ex Guardasigilli non solo conferma la decisione di tenere le primarie ma lancia la sua candidatura. Oggi si terra’ la riunione del tavolo per fissare le regole dopodiche’ partira’ una road map di appuntamenti fino al 16 dicembre, giorno in cui si terra’ la consultazione popolare. Nei prossimi giorni Alfano dovrebbe dar seguito a quanto detto qualche settimana fa a Norcia e cioe’ ufficializzare quella squadra di persone che con lui lavorera’ alla campagna elettorale per le primarie e al rilancio del partito.
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Il ciclone Grillo travolge tutto e tutti. I partiti nazionali sono rimbambiti
Il ciclone Grillo arriva e travolge tutto. E i
cosiddetti grandi partiti nazionali (grandi?) cercano di attaccarsi dove
è possibile per darsi un tono e una prospettiva, ma continuano a
commettere un errore, quello di definire il voto dei grillini come
“antipolitica”. No, è la risposta politica del momento da parte di
cittadini stanchi dell’andazzo generale. Così come è una risposta
politica anche l’altissima astensione.
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http://www.lindipendenza.com/il-ciclone-grillo-travolge-tutto-e-tutti-i-partiti-nazionali-sono-rimbambiti/?utm_source=hp&utm_medium=link&utm_content=titolomain&utm_campaign=click_test
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SICILIA: I PARTITI "CI SCASSARONO LA MINCHIA"
allora non è solo grillo populista e anti-politico,"io dico per un'altra politica",lo sono anche il 50% della popolazione.
un motivo ci sarà.
Il risultato delle elezioni siciliane appare inequivocabile: la cosiddetta democrazia rappresentativa è rifiutata da metà della popolazione. Nel caso della Sicilia, dal 52% degli aventi diritto al voto.
I cittadini non si sentono più tali, se per cittadino s’intende recarsi alle urne. È il segnale di uno smottamento che vedeva già poco tempo fa i partiti al loro minimo storico di consenso, nei sondaggi: appena il 4%. Ciò non significa automaticamente che alle politiche 2013 si avrà una replica tale e quale, se non maggiore, di un astensionismo che ha assunto nell’isola proporzioni bibliche. La competizione a livello nazionale funge da richiamo pavloviano per le masse, in larga parte convinte irrazionalmente di partecipare ad un game show in cui si decide la loro sovranità come popolo.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11018
un motivo ci sarà.
Il risultato delle elezioni siciliane appare inequivocabile: la cosiddetta democrazia rappresentativa è rifiutata da metà della popolazione. Nel caso della Sicilia, dal 52% degli aventi diritto al voto.
I cittadini non si sentono più tali, se per cittadino s’intende recarsi alle urne. È il segnale di uno smottamento che vedeva già poco tempo fa i partiti al loro minimo storico di consenso, nei sondaggi: appena il 4%. Ciò non significa automaticamente che alle politiche 2013 si avrà una replica tale e quale, se non maggiore, di un astensionismo che ha assunto nell’isola proporzioni bibliche. La competizione a livello nazionale funge da richiamo pavloviano per le masse, in larga parte convinte irrazionalmente di partecipare ad un game show in cui si decide la loro sovranità come popolo.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11018
Mani Bucate, a chi servono i soldi dei contribuenti?
Quando prendi in mano Mani Bucate, pensi che sia il classico libro stile “La Casta”,
un libro che spara a zero e che ti lascia l’amaro in bocca, oltre che
una rabbia accecante. Una volta però che lo cominci a sfogliare, capisci
che – più che un’inchiesta di pura e semplice denuncia – è un
campanello d’allarme che viene acceso su un settore, quello degli aiuti
di Stato alle imprese private, che non conquista di certo le pagine dei
principali quotidiani, molto impegnati a raccontare sino allo stremo gli
scandali di Fiorito e la fine dell’impero di Formigoni.
leggi tutto:
http://www.ilcambiamento.it/recensioni/mani_bucate_intervista_marco_cobianchi.html
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http://www.ilcambiamento.it/recensioni/mani_bucate_intervista_marco_cobianchi.html
Decrescita e pienezza di vita
La decrescita
suscita - forse per un’ambiguità connaturata al termine stesso, sempre
bisognoso di aggettivi che ne precisino il senso (decrescita guidata, decrescita felice, decrescita serena e conviviale, ecc.) - frequenti incomprensioni
da parte dell’opinione pubblica. Eppure, oggi più che mai, sarebbe
necessario cogliere il messaggio profondo che la teoria decrescista
lancia al mondo globalizzato e, in particolare, al continente europeo.
Il problema, a ben vedere, è quello di uno slogan che si definisce in
negativo, difficile da associare spontaneamente ad un miglioramento di
vita. Parlare di civiltà del limite e della misura
ci sembra un modo più efficace per esprimere, con un’immagine, la
società che vorremmo, una società centrata sulla persona e sulle
relazioni umane, dunque liberata dal comandamento della crescita
infinita degli scambi di mercato e del prodotto interno lordo. Per
andare in questa direzione il concetto di decrescita, paradossalmente,
può esserci in parte d’aiuto, in parte d’inciampo.
leggi tutto:
http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/9185-decrescita-e-pienezza-di-vita.html
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http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/9185-decrescita-e-pienezza-di-vita.html
Recessione europea: l'austerità scava la fossa
il berlusca ci ha messo venti anni per affossarci,monti ce la farà in molto meno tempo a darci il colpo di grazia.
La cura dello stregone non appare diversa da quella dei tecnici: in entrambi i casi non funziona. Nemmeno per la parte che ossessivamente viene e indicata come quella che giustificava la “cura da cavallo” per l'Italia e le “riforme strutturali” per portare il lavoro dipendente in condizioni di semischiavità: il debito pubblico. Le ricette sono state le stesse per tutti i paesi europei alle prese con squilibri di bilancio più o meno evdenti. E hanno prodotto ovunque risultati opposti a quelli cercati. Il rapporto tra il debito pubblico e il Pil nell'eurozona – per esempio - è salito al 90% nel secondo trimestre dell'anno contro l'88,2% del primo trimestre, mentre nell'Ue a 27 è passato dall'83,5% all'84,9%. Le cifre diramate stamattina da Eurostat sono impietose. L'istituto ricorda che rispetto al secondo trimestre del 2011 il rapporto debito/pil è cresciuto sia nell'area euro (dall'87,1% al 90%) sia nell'Ue a 27 (dall'81,4% all'84,9%).
leggi tutto:
http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/9157-recessione-europea-lausterita-scava-la-fossa.html
La cura dello stregone non appare diversa da quella dei tecnici: in entrambi i casi non funziona. Nemmeno per la parte che ossessivamente viene e indicata come quella che giustificava la “cura da cavallo” per l'Italia e le “riforme strutturali” per portare il lavoro dipendente in condizioni di semischiavità: il debito pubblico. Le ricette sono state le stesse per tutti i paesi europei alle prese con squilibri di bilancio più o meno evdenti. E hanno prodotto ovunque risultati opposti a quelli cercati. Il rapporto tra il debito pubblico e il Pil nell'eurozona – per esempio - è salito al 90% nel secondo trimestre dell'anno contro l'88,2% del primo trimestre, mentre nell'Ue a 27 è passato dall'83,5% all'84,9%. Le cifre diramate stamattina da Eurostat sono impietose. L'istituto ricorda che rispetto al secondo trimestre del 2011 il rapporto debito/pil è cresciuto sia nell'area euro (dall'87,1% al 90%) sia nell'Ue a 27 (dall'81,4% all'84,9%).
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http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/9157-recessione-europea-lausterita-scava-la-fossa.html
C’è un sacco di lavoro
Cap. 1 - Perché il lavoro è un problema?
a) Perché in Europa il lavoro si sta riducendo quantitativamente (dati Eurostat).
b) Perché il lavoro è, e rimane per la stragrande maggioranza della popolazione, l’unico modo per procurarsi denaro e con esso “tutte quelle cose che sono necessarie a condurre una vita veramente umana, come il vitto, il vestito, l’abitazione, il diritto a scegliersi lo stato di vita e a fondare una famiglia, all’educazione, al lavoro, alla necessaria informazione” (Gaudium et Spes, cap. 26).
c) Perché il lavoro, in questa concreta determinazione storica e sociale, è riconosciuto e valorizzato solo in quanto “lavoro produttivo” cioè in quanto accresce il valore della merce e quindi il valore del capitale investito. Questa oggettiva mercificazione del lavoro ha sviluppato parecchie contraddizioni:
leggi tutto:
http://www.megachip.info/tematiche/fondata-sul-lavoro/9152-ce-un-sacco-di-lavoro.html
a) Perché in Europa il lavoro si sta riducendo quantitativamente (dati Eurostat).
b) Perché il lavoro è, e rimane per la stragrande maggioranza della popolazione, l’unico modo per procurarsi denaro e con esso “tutte quelle cose che sono necessarie a condurre una vita veramente umana, come il vitto, il vestito, l’abitazione, il diritto a scegliersi lo stato di vita e a fondare una famiglia, all’educazione, al lavoro, alla necessaria informazione” (Gaudium et Spes, cap. 26).
c) Perché il lavoro, in questa concreta determinazione storica e sociale, è riconosciuto e valorizzato solo in quanto “lavoro produttivo” cioè in quanto accresce il valore della merce e quindi il valore del capitale investito. Questa oggettiva mercificazione del lavoro ha sviluppato parecchie contraddizioni:
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http://www.megachip.info/tematiche/fondata-sul-lavoro/9152-ce-un-sacco-di-lavoro.html
Il mestiere di Renzi
Chi è Matteo Renzi? In un
Parlamento pieno di morti che camminano («dead men walking») e in uno
Stato marcio, il giovane Matteo è l'astro nascente («rising star») della
politica italiana nella nuova fase aperta dal governo Monti. A
sostenerlo non è un qualunque sfasciacarrozze di provincia, e neppure il
prof. Ichino, ma il Financial Times del 6 marzo 2012. I mercati guardano avanti.
Dopo aver fatto scendere da cavallo il Cavaliere, e dopo aver allocato alla testa del governo il rettore bocconiano, adesso allevano con cura lo scalpitante venditore fiorentino. In questo non c'è alcuna novità, a parte lo scapigliato "stil novo" di un politico di professione che fa il verso al caposcuola di Arcore.
È manifesta, invece, una razionale continuità, volta a consolidare il potere di comando dei cosiddetti investitori istituzionali, veri proprietari universali.
leggi tutto:
http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/9181-il-mestiere-di-renzi.html
Dopo aver fatto scendere da cavallo il Cavaliere, e dopo aver allocato alla testa del governo il rettore bocconiano, adesso allevano con cura lo scalpitante venditore fiorentino. In questo non c'è alcuna novità, a parte lo scapigliato "stil novo" di un politico di professione che fa il verso al caposcuola di Arcore.
È manifesta, invece, una razionale continuità, volta a consolidare il potere di comando dei cosiddetti investitori istituzionali, veri proprietari universali.
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Dopo il "No Monti Day"
Ce l’abbiamo fatta!
La manifestazione nazionale No Monti Day, di cui Alternativa è stata tra i primissimi promotori, è andata oltre le più rosee aspettative.
Decine e decine di migliaia di persone hanno sfilato a Roma da piazza delle Repubblica a piazza S. Giovanni rivendicando la volontà e la necessità di cambiare radicalmente lo stato di cose presenti, che se oggi è già insopportabile preannuncia un futuro ancora peggiore a causa del “rigore meccanico” del governo.
1. All’inizio del Novecento il rigore meccanico denunciato da John Hobson era quello con cui l’impero britannico riscuoteva le tasse in India, indipendentemente da raccolti ricchi o da carestie, così che la popolazione indiana si indeboliva sempre più, i contadini erano costretti ad alienare le proprie terre a favore di grandi proprietari terrieri e l’India si indebitava sempre di più proprio con quell’Inghilterra che agiva su di essa come una sanguisuga finanziaria.
leggi tutto:
http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/9179-dopo-il-no-monti-day.html
La manifestazione nazionale No Monti Day, di cui Alternativa è stata tra i primissimi promotori, è andata oltre le più rosee aspettative.
Decine e decine di migliaia di persone hanno sfilato a Roma da piazza delle Repubblica a piazza S. Giovanni rivendicando la volontà e la necessità di cambiare radicalmente lo stato di cose presenti, che se oggi è già insopportabile preannuncia un futuro ancora peggiore a causa del “rigore meccanico” del governo.
1. All’inizio del Novecento il rigore meccanico denunciato da John Hobson era quello con cui l’impero britannico riscuoteva le tasse in India, indipendentemente da raccolti ricchi o da carestie, così che la popolazione indiana si indeboliva sempre più, i contadini erano costretti ad alienare le proprie terre a favore di grandi proprietari terrieri e l’India si indebitava sempre di più proprio con quell’Inghilterra che agiva su di essa come una sanguisuga finanziaria.
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http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/9179-dopo-il-no-monti-day.html
Tassare la finanza, l’Europa ora si muove davvero
Oltre un anno fa il Parlamento europeo si esprimeva a larga
maggioranza per l'introduzione di una tassa sulle transazioni
finanziarie o TTF, uno degli strumenti più efficaci per frenare la
speculazione e per generare un reddito da destinare alla cooperazione
allo sviluppo, alla lotta contro i cambiamenti climatici e al welfare.
Poco tempo dopo la Commissione pubblicava una propria bozza di
direttiva. Nonostante questo sostegno, e quello di diversi tra i
principali governi dell'UE, Germania e Francia in testa, la strada per
un'introduzione di questa proposta appare come un percorso a ostacoli.
Il motivo è in primo luogo l'opposizione di alcuni Paesi, a partire
della Gran Bretagna le cui scelte politiche appaiono “pesantemente
influenzate” della City di Londra, vero e proprio cuore pulsante della
finanza europea e internazionale.
Negli scorsi giorni, finalmente è stato fatto un passo in avanti concreto grazie alla procedura di cooperazione rafforzata. Un meccanismo che prevede che, in assenza dell'unanimità dei 27 membri, almeno nove Paesi dell'UE possono decidere di andare avanti da soli per introdurre regole comuni. Con l'adesione all'ultimo dell'Italia sono undici le nazioni che hanno già chiesto alla Commissione europea di avviare ufficialmente la procedura.
leggi tutto:
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/Tassare-la-finanza-l-Europa-ora-si-muove-davvero-15153
Negli scorsi giorni, finalmente è stato fatto un passo in avanti concreto grazie alla procedura di cooperazione rafforzata. Un meccanismo che prevede che, in assenza dell'unanimità dei 27 membri, almeno nove Paesi dell'UE possono decidere di andare avanti da soli per introdurre regole comuni. Con l'adesione all'ultimo dell'Italia sono undici le nazioni che hanno già chiesto alla Commissione europea di avviare ufficialmente la procedura.
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http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/Tassare-la-finanza-l-Europa-ora-si-muove-davvero-15153
https://www.youtube.com/watch?v=Sok8nodx9hk&feature=related
Il drammatico aumento della disoccupazione manifestatosi con la
recessione che ha investito i paesi industrializzati è certamente
causato da insufficienza di domanda. Non è però questa una spiegazione
esaustiva, la disoccupazione era in crescita già prima dello scoppio
della crisi e la causa va ricercata in larga misura nella
ristrutturazione produttiva e nel cambiamento tecnologico che ha causato
l’espulsione dal processo produttivo di molti lavoratori non
specializzati o con qualificazioni obsolete. Non sempre e non
necessariamente l’innovazione tecnologica comporta un aumento della
disoccupazione. In certe fasi proprio grazie all’evoluzione della
tecnologia nascono opportunità legate a nuove produzioni e vengono
creati posti di lavoro. Ma in altre fasi l’introduzione di tecnologie labour saving
e il ridimensionamento di attività caratterizzate da un calo della
domanda dovuto a saturazione dei bisogni comportano un processo di
distruzione di posti di lavoro. Nel processo dinamico di creazione e
distruzione di posti di lavoro il saldo occupazionale può dunque
risultare negativo specie quando le innovazioni di processo risultano
più massicce e importanti delle innovazioni di prodotto; tale processo è
particolarmente evidente nei momenti di crisi e di stagnazione.
leggi tutto:
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Lavorare-meno-per-un-new-deal-verde-15172
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http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Lavorare-meno-per-un-new-deal-verde-15172
lunedì 29 ottobre 2012
Baciare il rospo Renzi per distruggere il Pd
renzi hai sbagliato sponda per le primarie.
Il programma di Matteo Renzi è pessimo, il suo stile insopportabile. Il 25 novembre alle primarie voterò Matteo Renzi, firmando anche il “giuramento” per il centrosinistra alle elezioni di primavera. Nelle quali invece, hic stantibus rebus, voterò Grillo. Non mi sentirò in contraddizione e meno che mai disonesto. Infatti. Il programma di Renzi è pessimo: i diritti dei lavoratori, per i quali si batte ormai solo la Fiom, non esistono. Eppure se si vogliono le primarie, si dovrebbe volere pure il voto dei lavoratori per eleggere i delegati e approvare o respingere gli accordi sindacali. Ma Renzi è un fan di Marchionne stile curva-sud. Anzi era: ora che ha insultato Firenze fa l’offeso, finché calpesta gli operai va benissimo.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/baciare-il-rospo-renzi-per-distruggere-il-pd/
Il programma di Matteo Renzi è pessimo, il suo stile insopportabile. Il 25 novembre alle primarie voterò Matteo Renzi, firmando anche il “giuramento” per il centrosinistra alle elezioni di primavera. Nelle quali invece, hic stantibus rebus, voterò Grillo. Non mi sentirò in contraddizione e meno che mai disonesto. Infatti. Il programma di Renzi è pessimo: i diritti dei lavoratori, per i quali si batte ormai solo la Fiom, non esistono. Eppure se si vogliono le primarie, si dovrebbe volere pure il voto dei lavoratori per eleggere i delegati e approvare o respingere gli accordi sindacali. Ma Renzi è un fan di Marchionne stile curva-sud. Anzi era: ora che ha insultato Firenze fa l’offeso, finché calpesta gli operai va benissimo.
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Un’altra Europa, subito
Dieci anni dopo il Forum sociale europeo, dall’8 all’11 novembre i
movimenti tornano a Firenze con un obiettivo: riaprire uno spazio
pubblico continentale per dare un orizzonte comune alle reti di Occupy e
Indignados, e a chiunque si opponga alle politiche di austerità. Mentre
in tutti Paesi Pigs, tranne in Italia, si prepara lo sciopero generale
del 14 novembre.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/unaltra-europa-subito/
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Le fragili basi teoriche dell’austerità
I sacrifici chiesti agli italiani dal governo dei tecnici non sono un
“male necessario”: aggravano l’indebitamento pubblico, riducono la
domanda interna, incentivano processi di ‘finanziarizzazione’. Insomma,
allontanano quella ripresa economica in nome della quale sono portati
avanti.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/le-fragili-basi-teoriche-dellausterita/
avanti.
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La tecno-casta
questi ci massacrano alla grande.
La casta. Intesa come ‘gruppo chiuso’ di persone che pretendono il godimento esclusivo di determinati diritti, ma anche di esercitare determinati poteri sulla base di una presunzione di potere superiore o diverso (senza regole, se non le proprie) rispetto agli altri poteri. C’è la casta degli intoccabili, dei potenti aggrappati alla poltrona, la casta dell’immoralità pubblica e privata e della corruzione, del potere fine a se stesso che viola quotidianamente le regole più elementari della democrazia e dello stato di diritto. Casta, oppure élite auto-referenziale. Oppure oligarchia. Parentopoli e tangentopoli.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-tecno-casta/
La casta. Intesa come ‘gruppo chiuso’ di persone che pretendono il godimento esclusivo di determinati diritti, ma anche di esercitare determinati poteri sulla base di una presunzione di potere superiore o diverso (senza regole, se non le proprie) rispetto agli altri poteri. C’è la casta degli intoccabili, dei potenti aggrappati alla poltrona, la casta dell’immoralità pubblica e privata e della corruzione, del potere fine a se stesso che viola quotidianamente le regole più elementari della democrazia e dello stato di diritto. Casta, oppure élite auto-referenziale. Oppure oligarchia. Parentopoli e tangentopoli.
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LETTERA A UN FIGLIO PRECARIO
Caro figlio,
ti diranno che è colpa mia. Di quelli della mia età. Ti diranno che siamo noi a rubare il futuro a te e a quelli della tua generazione. Ti diranno che sono un privilegiato, un garantito, e che se lo sono il prezzo da pagare oggi è la tua flessibilità perenne (precarietà è la parola giusta). Te lo diranno ancora, e te lo stanno raccontando da almeno venti anni. Per questo tu oggi ce l’hai con me e mi guardi con lo sguardo severo. Vedi, ci hanno fatto il lavaggio del cervello, usando parole appiccicate sui significati sbagliati.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11013
ti diranno che è colpa mia. Di quelli della mia età. Ti diranno che siamo noi a rubare il futuro a te e a quelli della tua generazione. Ti diranno che sono un privilegiato, un garantito, e che se lo sono il prezzo da pagare oggi è la tua flessibilità perenne (precarietà è la parola giusta). Te lo diranno ancora, e te lo stanno raccontando da almeno venti anni. Per questo tu oggi ce l’hai con me e mi guardi con lo sguardo severo. Vedi, ci hanno fatto il lavaggio del cervello, usando parole appiccicate sui significati sbagliati.
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IL MODELLO TEDESCO VISTO DA SOTTO
crande germania va a f.....o.
“Rent a Rentner”, affitta un pensionato, è un nuovo sito tedesco dove aspiranti di 67-75 anni si propongono come lavoratori. “Trasferire ai giovani la mia esperienza” è la motivazione più spesso dichiarata da questi cerca-lavoro coi capelli bianchi. Ma le difficoltà di farcela con la pensione ad arrivare alla fine del mese, è probabilmente la più vera. Nel 2011, la pensione media nei Laender della ex-Germania Ovest era di 1062 euro mensili, all’Est di 1047. E dal 2000, hanno perso il 17 % del potere d’acquisto ad Ovest, e il 22% all’Est. Quattro milioni di pensionati sono a rischio povertà. Di loro, circa 761 mila completano il loro assegno con un “mini-job” da 400 euro mensili.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11011
“Rent a Rentner”, affitta un pensionato, è un nuovo sito tedesco dove aspiranti di 67-75 anni si propongono come lavoratori. “Trasferire ai giovani la mia esperienza” è la motivazione più spesso dichiarata da questi cerca-lavoro coi capelli bianchi. Ma le difficoltà di farcela con la pensione ad arrivare alla fine del mese, è probabilmente la più vera. Nel 2011, la pensione media nei Laender della ex-Germania Ovest era di 1062 euro mensili, all’Est di 1047. E dal 2000, hanno perso il 17 % del potere d’acquisto ad Ovest, e il 22% all’Est. Quattro milioni di pensionati sono a rischio povertà. Di loro, circa 761 mila completano il loro assegno con un “mini-job” da 400 euro mensili.
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Ue, la medicina sbagliata
La durissima medicina
somministrata a milioni di cittadini in questi anni dalle autorità
europee e dai governi nazionali, dietro indicazione degli ambienti
finanziari internazionali, avrebbe dovuto servire a mettere in ordine i
bilanci dei paesi più in difficoltà e a ridurre il debito pubblico
ufficialmente all’origine della crisi in atto. A smentire ancora una
volta in maniera clamorosa questa teoria propagandata fino alla nausea
da politici e media è stato questa settimana un rapporto dello stesso
ufficio statistiche dell’Unione Europea (Eurostat), il quale ha
confermato che i provvedimenti messi in atto da Dublino ad Atene non
hanno fatto altro che deprimere ulteriormente la crescita economica e
aumentare i livelli di indebitamento.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44404
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Sfatta l’Italia, facciamo gli italiani
Silvio Berlusconi, 24 ottobre 2012: «Il presidente del Consiglio e i suoi collaboratori hanno fatto quel che hanno potuto, cioè molto, nella situazione istituzionale, parlamentare e politica interna, e nelle condizioni europee e mondiali in cui la nostra economia e la nostra società hanno dovuto affrontare la grande crisi finanziaria da debito. Sono stati commessi errori… ma la direzione riformatrice e liberale è stata sostanzialmente chiara. E con il procedere dei fatti l’Italia si è messa all’opera per arginare con senso di responsabilità e coraggio le velleità neocoloniali che alcuni circoli europei coltivano a proposito di una ristrutturazione dei poteri nazionali nell’Unione Europea».
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Non potremo mai far a meno della politica
Marco Tarchi è un
politologo, professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Politiche
dell'Università di Firenze dove attualmente insegna Scienza Politica,
Comunicazione politica e Teoria politica.
L’abbiamo incontrato e gli abbiamo posto alcune domande, buona lettura.
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Civiltà pubblicitaria
Qualche mese fa un giovane motociclista è disgraziatamente morto in un incidente stradale vicino a casa mia. Da quel giorno il tratto di strada in questione è addobbato con striscioni di parenti e amici del defunto che lo ricordano, che celebrano il suo compleanno o gli mandano altri messaggi.
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Spesa di gruppo, è boom 7 milioni di italiani nei "Gas"
Spinti dalla crisi, ma soprattutto dalla ricerca del miglior rapporto
tra prezzo e qualità, sono saliti a quasi 7 milioni gli italiani che nel
2012 hanno partecipato a gruppi di acquisto formati da condomini,
colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa
insieme per ottenere condizioni vantaggiose. E' quanto emerge da
un'analisi Coldiretti/Censis dalla quale si evidenzia che i Gruppi
solidali di acquisto (Gas) sono diventati un fenomeno di rilievo che ha
contagiato il 18,6% degli italiani. Quasi 2,7 milioni di persone fanno
la spesa con questo sistema in modo regolare. "In alcuni casi -
sottolinea la Coldiretti - ci si limita solamente al cosiddetto
'carpooling della spesa' con i partecipanti che di fronte al caro
benzina si mettono in auto insieme per dividere i costi e andare a fare
la spesa nei punti più convenienti, dalle aziende agricole ai mercati
degli agricoltori, dai mercati all'ingrosso agli ipermercati, fino ai
discount".
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http://www.repubblica.it/economia/2012/10/29/news/spesa_di_gruppo_boom_7_milioni_di_italiani-45427020/?ref=HREC2-4
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sabato 27 ottobre 2012
IL REGIME DI BERLUSCONI CE LO SIAMO MERITATO
Questa settimana non ci si può esimere dall’occuparsi di Berlusconi.
Speriamo sia l’ultima, anche se col Cavaliere non si può mai dire. Però
il Tempo, il padrone delle nostre vite, ha fatto il suo implacabile
lavoro, cui nessuno può sfuggire. Ave- va 58 anni quando ‘scese in
campo’, oggi ne ha 76. Le sue formidabili energie, succhiate da migliaia
di saprofiti, si sono andate via via affievolendo. Oggi è un vecchio
come denuncia il suo volto che, nonostante tutti gli accorgimenti, anzi
proprio per essi, è diventato un mascherone impressionante. Lo stesso,
disperato, patetico, aggrapparsi a giovani donne è il segno di una
inesorabile, infantile, senilità.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11004
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ALLEGGERIMENTO QUANTITATIVO PER IL POPOLO !
In Inghilterra il dibattito sul "QEP" (Quantitative Easing for the People, "Alleggerimento Quantitativo per il Popolo")
si sta scaldando. Per chi avesse perso le puntate precedenti: non siamo
stati i soli a chiederci perchè invece di stampare moneta per comprare
titoli di stato e mutui cartolarizzati ("Quantitative Easing") per
aiutare banche e creditori, le Banche Centrali non stampano moneta per
cancellare il debito e distribuirla ("Quantitative Easing for the
People")
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11003
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COSI' L'EUROPA DISTRUGGE L'INDUSTRIA ITALIANA...
un paio d’anni fa, quando ero ancora inviato de “il Giornale”, seguii e
appoggiai la battaglia di un gruppo di imprenditori italiani che
chiedevano una cosa semplice e di buon senso ovvero che solo che chi
produce davvero in Italia possa usare il marchio Made In. Ricevo ora la
lettera di Roberto Belloli, un vero eroe dei nostri tempi, che segna la
fine di quella battaglia. Fine amara, considerato che il Parlamento
italiano all’unanimità aveva votato la legge promossa da Belloli e dai
Contadini del Tessile, ma che l’Europa ha bocciato. Questa vicenda
dimostra che primo l’Italia non è più un Paese sovrano e forse giornali e
partiti dovrebbero dirlo con chiarezza al popolo italiano; secondo che
viene dato l’ennesimo schiaffo a quei pochi imprenditori che si ostinano
a produrre in Italia, disprezzati dai politici, massacrati dalle tasse e
dalla burocrazia, umiliati dall’Europa. Senza industria l’Italia muore,
ma questo a Monti e ai suoi sodali europei non importa proprio nulla.
Sono indignato.
Ecco la lettera che Belloli ha inviato all’onorevole Muscardini dopo la decisione europea.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11001
Ecco la lettera che Belloli ha inviato all’onorevole Muscardini dopo la decisione europea.
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venerdì 26 ottobre 2012
Quando la crisi dà i numeri. Piccolo manuale di sopravvivenza statistica
Secondo il premier Mario Monti «alla ripresa mancano pochi mesi», quindi bisogna essere ottimisti. Ma numerosi altri osservatori descrivono una situazione economica ben diversa: chi ha ragione? Come è possibile orientarsi fra le ondate di numeri e statistiche che ogni giorno ci piovono addosso da giornali e televisioni?
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/quando-la-crisi-da-numeri-piccolo-manuale-di-sopravvivenza-statistica/
Quando la crisi dà i numeri. Piccolo manuale di sopravvivenza statistica
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