Che botta! Quasi il 70% dei siciliani (al 52,6% di astenuti vanno aggiunti i consensi ottenuti dal Movimento 5 Stelle) ha mostrato di non volerne
più sapere dell'attuale sistema partitocratico. Un giudizio che
coinvolge tutti: politici e politicanti, tecnici e burocrati, inclusi i
due presunti salvatori della patria, Monti e Napolitano.
Su
questo scenario di desolazione (per loro) continuano a muoversi i
vecchi capi-partito, locali e nazionali. Tutti ancora fermi, come guitti
rintronati, agli schemi delle vecchia commedia all'italiana e alle
logore battute di sempre, incapaci di comprendere che il pubblico gli ha definitivamente voltato le spalle e non vuole più nemmeno perdere il tempo a fischiarli, Che pena!. In particolare i vincitori. Bersani, che con toni trionfalistici definisce “risultato storico” l'elezione a governatore di un suo uomo, e Casini, che blatera degli
insegnamenti da trarre a livello nazionale dal successo dell'alleanza
fra progressisti e moderati, cioè fra Pd e Udc, per battere
l'antipolitica.
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