STUPIDA RAZZA

martedì 16 ottobre 2012

Serge Latouche riscopre il valore della ‘frontiera’ al tempo del capitalismo apolide

Chi sconfinava nell’illimitatezza, scriveva Alain Caillé riprendendo un caposaldo del pensiero greco, “doveva essere ostracizzato, escluso dalla città, perché per la città niente è più pericoloso dello scatenamento della hybris”. Ove hybris è parola che indica la smodatezza, la dismisura, l’insaziabile desiderio di essere sempre più di ciò che si è. Quella che nel mondo antico si prefigurava come una anomalia, seppur frequente, punita dagli dei, nella modernità assume i tratti della regola, dell’imperativo categorico da non disattendere mai. Da qui, l’inevitabile rimozione del suo opposto che si potrebbe compendiare in una sola parola, limite, la stessa che dà il titolo all’ultima fatica dell’economista e filosofo francese Serge Latouche, padre nobile della “decrescita felice”.
leggi tutto:
 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44328

Nessun commento:

Posta un commento