STUPIDA RAZZA

lunedì 12 novembre 2012

Il vero demone è il capitalismo finanziario

Il capitalismo è in crisi: morte al capitalismo. Sì, ma a quale? Perché, in realtà, chi ne pretende il decreto della fine, non ci dice né quale fra “i” capitalismi è più o meno in crisi, né quale sarebbe l’alternativa una volta celebrata la messa funebre “del” capitalismo tout court.  Per esempio: fra capitalismo familiare, capitalismo di stato, capitalismo delle “public company” chi sconta maggiormente la dissennatezza della ricerca del profitto über alles? Guarda caso, stando ai numeri e non alle chiacchiere, a pagare dazio maggiore è proprio il vertice del neoliberismo imperante fino al fatidico 2008: quello manageriale delle “public company”. Quello – per intenderci meglio – dell’azionariato diffuso, quello della ricerca del massimo profitto in tempi brevi, costi quello che costi in termini di “sacrifici” da far pagare ai soliti ignoti: i lavoratori. Tanto che le aziende con questo tipo di assetto, nel quindicennio 1997 – 2011 sono diminuite del 38% negli Stati Uniti e addirittura del 48% in Gran Bretagna, i paesi culla dell’ultraliberismo.
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