Quando il lavoratore non crede più nello Stato
Gentile futuro presidente di Confindustria Veneto,
sono un piccolo collega con una ditta individuale. Ho un solo dipendente
e il mio reddito d’impresa è di 45 mila euro l’anno con un risultato
operativo di 66 mila. Praticamente sono un normale lavoratore, anche se
non subisco la schiavitù della trattenuta alla fonte. Le scrivo perchè,
rivolgendomi a Lei, vorrei far sapere, a chi ci dipinge come disonesti
poco di buono che evadono per avidità e menefreghismo civico, che il
limite è stato superato e, lo dico chiaro, non credo più in questo
Stato, nell’Europa che doveva portarci benessere, e anche in certi
grandi imprenditori che assomigliano troppo a certi politici.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11057
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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