Salvo dinieghi e rimozioni 
dei suoi rappresentanti più esposti agli umori della pubblica opinione, 
il rumore di fondo di ogni analista di politica internazionale, anche di
 scuola atlantica, è monocorde.
Gli Stati Uniti d’America, raggiunto 
venticinque anni fa l’apogeo della crescita - politica, economica, 
militare - quale unica potenza mondiale, hanno superato un quinquennio 
di assestamento per imboccare la strada di un lento, ma graduale e 
ineluttabile, declino.
Ogni indicatore è concorde. Il ciclo egemonico
 nordamericano, culturalmente radicato nel “God we trust” e in un’etica 
capitalista di stampo calvinista, ha sì, dal suo interno, innescato 
quella che può essere definita la terza rivoluzione industriale 
(informatica), ma ha esaurito così la sua stessa spinta propulsiva.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44446 
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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