Saremo brevi perché la cosa non merita molto tempo. Tuttavia due parole vanno spese per commentare le “primarie” del Partito Democratico,
alle quali, pare, faranno seguito quelle del Pdl, che non può ancora
chiamarsi “Partito Repubblicano” per il semplice fatto che in Italia una
“Partito Repubblicano” esiste già. Sennò avremmo già avuto due “grandi
partiti”, come in America.
Stabiliamo
subito che della modalità con cui sono state svolte queste “primarie” e
dei vari particolari più o meno “curiosi” ad esse legati non ce ne
frega assolutamente nulla. E sommo disinteresse ci provoca il “boom”
con cui tutti gli apparati di persuasione di massa presentano questa
patetica “operazione simpatia”.
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