I leaders degli Stati Uniti sanno benissimo che i giorni del loro paese come “più grande produttore mondiale di petrolio” si misurano ormai in settimane o in mesi, e non in anni.
Nel corso del 2014 il prezzo del petrolio è caduto da oltre 125 a circa 45 dollari al barile, e potrebbe ulteriormente calare per poi risalire di nuovo, salvo cadere e risalire ancora. Questo tanto per rendere l’idea.
Il selvaggio saliscendi del mercato del petrolio, quello ancor più selvaggio dei mercati finanziari, la crisi valutaria, la bancarotta delle società energetiche e quella degli istituti che le hanno finanziate, il default dei paesi che le hanno sostenute … porteranno l’economia industriale al collasso.
E senza un’economia industriale funzionante, il petrolio potrebbe essere riclassificato al livello di mero rifiuto tossico. Ma questo evento è da spostare in avanti di due o tre decenni.
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14577
Nessun commento:
Posta un commento