Vediamo di fare un po’ di chiarezza interpretando i tanti numeri ricevuti in queste convulse ore. Alle 14,30 di giovedì 22 gennaio 2015, il governatore della Banca Centrale Europea (BCE) Mario Draghi ha annunciato a mercati aperti l’€uro QE (acquisto di titoli di Stato dei Paesi della €Z) che sarà pari ad un importo mensile di €60 miliardi per una durata stimata di 19 mesi a partire dal prossimo marzo 2015 e che vedrà un impiego complessivo pari ad € 1140 miliardi o sino a quando non si sia raggiunto il target di inflazione desiderata in €Z (intorno al 2% ca).
Alla luce delle prime analisi si evince che il QE:
1) sarà garantito al 20% dalla BCE e per il restante 80% dalle B.C. nazionali dei Paesi aventi diritto;
2) Sarà suddiviso in base al “peso” che ogni Stato ha nella BCE (l’Italia, secondo dei conti piuttosto complessi, detiene il 17,5% dei Paesi EZ);
3) include tutti gli altri strumenti messi in campo in passato;
4) i Titoli di Stato (TdS) saranno acquistati esclusivamente sul mercato secondario (quindi non in asta).
5) Saranno esclusi (almeno per il momento) Grecia e Cipro.
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