40 minuti di faccia a faccia. Senza che Conte lo sapesse. Sta in questo dettaglio il fatto politico più saliente del nuovo corso Lega-M5s. L’incontro di ieri suggella, dopo l’accordo sulla sblocca-cantieri, la pace necessaria tra le due anime della maggioranza.
Viene archiviata l’ipotesi del voto anticipato. Non è un particolare secondario. Era una tentazione politicamente legittima, coerente (passare all’incasso) e caldeggiata da più parti, in modo evidentemente interessato, con un duplice scopo: da un lato, quello dei giornali mainstream, esporre la Lega all’incertezza delle urne. Una trappola: si sa come si va al voto, ma non si sa mai come se ne esce. E nel frattempo tutto può accadere, soprattutto quando si ha l’Europa contro. Dall’altro lato, le urne erano anche un disegno propiziato da Berlusconi, con l’obiettivo di imbrigliare la Lega e ridarsi un ruolo politico in Europa.
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