“Cercheremo un nome condiviso e rappresentativo degli italiani”: questa era la preziosa promessa del nostro presidente del consiglio Renzi relativamente al nuovo inquilino del Quirinale. Bene, l’elezione del Presidente della Repubblica è avvenuta da poco e gli italiani, pensando al nome così rappresentativo, si chiedono: “Chi minchia è Sergio Mattarella?”
Ma non dobbiamo stupirci se le promesse del marinaio Renzi non vengono rispettate e nemmeno se a capo dello Stato ci ritroviamo un vecchio democristiano, con le mani in pasta nelle porcherie degli anni novanta, dalle infamie americane in Serbia alla vergogna dell’uranio impoverito. L’Italia del 2015 è questa, povera Patria in mano a liberali senza scrupoli, che hanno violentato la stessa Costituzione che proteggono con foga, stravolgendola al punto da rendere ridicolo il potere del Capo dello Stato di nominare il primo ministro, che in realtà oggi è colui che nomina in solitaria il Presidente della Repubblica.
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