Il fenomeno
della globalizzazione ha preso le mosse negli ultimissimi anni
ottanta, dopo una gestazione ventennale, ed ormai è al quarto di
secolo, un periodo sufficiente ad individuare alcune delle sue
principali tendenze e caratteristiche. Non c’è mass media, partito
politico, impresa o singolo intellettuale che non affermi che tutto è
cambiato con la globalizzazione, che siamo entrati in una fase storica
diversa in cui occorre predisporsi ad un continuo mutamento.
Ma,
all’atto pratico, l’osservazione suggerisce –almeno in Occidente- che
imprese, partiti, mass media ed anche intellettuali continuano a
comportarsi nei modi consueti: tutto viene letto sulla base di analogie
con il passato (la crisi? E’ una ripetizione del 1929. Il disordine
mondiale? E’ la riproposizione del periodo che precedette la prima
guerra mondiale. L’incontro con altre culture? Già visto nel
cinquecento e sono gli altri che debbono accettare la cultura più
avanzata, quella occidentale ovviamente).
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