La montatura messa in atto da Jussie Smollett e il suo [successivo] smascheramento possono ancora cambiare il trend delle accuse senza fondamento [che aveva scatenato]. Se Dio vuole, gli imbroglioni sono andati troppo oltre, ed è giunto il momento di mettere le cose a posto. Anche un sintetico elenco di queste bufale sarebbe troppo lungo per questo articolo, ma qui c’è una piccola raccolta di quelle più recenti. [Queste bufale] erano state accolte con rabbia dell’opinione pubblica e con indignazione dai media, con motivazioni veramente ridicole, ed ora possiamo solo aspettarci un ribasso dei prezzi, visto il surplus delle scorte in magazzino.
Alcuni improbabili personaggi già tentano di capitalizzare la reazione attesa, per incanalarla nella direzione preferita, in un molto improbabile terreno di mezzo. Noah Rothman, un editore della rivista Commentary, ha condannato, sul New York Times, l’imprudente fretta dei media che avevano creduto alla beffa. Ma davvero! Il New York Times è uno dei principali diffusori di queste bufale. Ogni volta che c’è una storia di una persona che soffre per qualche diversità, il New York Times, di solito, la prende e la suona fino in fondo. E quando poi viene fuori che era stato uno scherzo, di solito, il giornale ne parla a pagina 46, in fondo. Allora, perché questa notte sarebbe diversa, come si chiedono gli Ebrei la notte di Pasqua?
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