Ieri si è assistito ad una protesta clamorosa dei produttori di latte ovino sardo. Secondo quanto leggiamo dai giornali, due anni fa il prezzo del latte era di 1,20 euro al litro, l’anno scorso di 85 centesimi, oggi è sceso a 60 centesimi (44 quello di capra).
Il problema dipende a quanto pare in prima istanza dalle oscillazioni del prezzo del pecorino romano (in cui confluisce il 60% della produzione di latte ovocaprino), e in seconda istanza dalle importazioni di latte estero a buon mercato per la lavorazione casearia in Sardegna.
Questo è uno dei classici casi su cui si misurerebbe la differenza tra politiche liberiste (e globaliste) e politiche sovraniste di tipo socialdemocratico (o socialista).
Lasciar fare al mercato significa tre cose:
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