STUPIDA RAZZA

martedì 3 aprile 2012

L'economia e il lavoro fuori del mercato

La crisi è l'occasione per allargare lo sguardo a settori dell'economia e del sociale fuori del mercato, verso dimensioni del lavoro non mercantili, solidali, di cura e attenzione per i luoghi, le società e le persone. Alcuni libri recenti offrono coordinate preziose per saperne di più
Il lavoro al centro delle iniziative del governo, e al centro dell’attenzione. Un percorso che va avanti nelle sedi politiche, in convegni, con commenti di esperti; e anche, ovvio, scontri e critiche, manifestazioni e scioperi. Una questione cruciale per proposte e ricerca di soluzioni. Sarebbe utile richiamare l’attenzione sulla parola, e la concezione, del lavoro, e sul fatto che sono rimasti fin qui fuori temi e prospettive che in fasi del passato (ugualmente segnate da “crisi”, “disoccupazione”, dall’urgenza di proposte e di politiche) erano stati parte del discorso pubblico e dell’agenda. Se certo ci troviamo oggi di fronte a dimensioni nuove, a processi che rendono il quadro più complicato che nel passato, due aspetti sarebbe bene metterli in luce: il primo, come siano ricorrenti fasi di malfunzionamento dell’economia, di “crisi”, appunto (su questo, una lettura che consiglierei è Il capitalismo occidentale del dopoguerra di Michael Kidron, Laterza, 1969). Dunque allargare la prospettiva, tener presenti i riferimenti a fasi del passato e alle diverse situazioni (in Europa e altrove). Ovvio che si può insistere su condizioni particolarmente complicate e gravi di questo momento storico. Ma quante volte gli umani sono riusciti a superare esperienze di drammatica difficoltà (e le tragedie delle guerre, non dimentichiamole). I “giovani” potrebbero forse ridimensionare le letture prevalenti che li segnano come una generazione segnata da un futuro senza speranze. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/L-economia-e-il-lavoro-fuori-del-mercato-13073

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