STUPIDA RAZZA

lunedì 31 ottobre 2011

LA FINE DEL CAPITALISMO

Mentre i circoli politici mondiali discutono della maniera in cui bisogna gestire e risolvere la crisi economica occidentale, il sociologo statunitense Immanuel Wallerstein diagnostica una crisi di sistema. Secondo lui il problema non è curare il capitalismo, ma accompagnarlo nel suo viaggio verso la tomba e favorire la nascita di quello che il geopolitico belga Philippe Grasset chiama una controcultura.
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SONO MOLTO PIU’ PERFIDI DI QUELLO CHE CREDETE

Non è semplice come dire “il debito non lo paghiamo”, come dire “scardiniamo i metalinguaggi del potere” o “decresciamo”. Guardate, io sono stanco di prendere di petto i Chiesa, i Bifo, i Pallante d’Italia, ma non perché non lo meritino, ma perché è troppo facile, è come sparare sulla Croce Rossa. Non ci saranno magiche rivolte popolari o manifestazioni o giovani idealisti che spiazzeranno i cattivi, pensare questo è essere adolescenziali, è pensare solo per emozionarsi e avere una platea in un centro sociale. E’ però non aver capito un accidenti di come ci hanno incastrati. Prego quello 0,2% dei miei lettori che ha ne ha la forza, di continuare a capire che il Vero Potere è 100 anni avanti a qualsiasi mossa le ‘belle anime’ possano pensare. L’unica è sedersi fra una montagna di carte e studiare tanto quanto loro, e essere scientifici tanto quanto loro. (Lo dico per adesione a una verità teorica, mica perché creda che qualcuno lo farà)
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GLI UOMINI SENZA QUALITÀ

Per comprendere gli eventi attuali in Europa e per analizzare la crisi del debito dell’eurozona, sarebbe bene essere a conoscenza dell’epico e incompleto romanzo “L’uomo senza qualità” di Robert Musil (1880-1942). Viste attraverso il prisma dell’esistenza fittizia del protagonista, il matematico Ulrich, o come un commento metafisico sull’adattamento del protagonista a una vita senza significato, il testo fa percorrere al lettore varie realtà per giungere a una fine inconcludente; una fine che vorrebbe ancora proseguire, come se ciò fosse possibile.
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PRIMA SI OCCUPA, LE DOMANDE VENGONO DOPO

Cosa fare dopo le occupazioni di Wall Street e non solo, con le proteste che sono partite da lontano, che hanno raggiunto il centro e che ora, più forti, si stanno diffondendo al mondo intero? Uno dei pericoli più grandi che i manifestanti dovranno affrontare è quello di innamorarsi di sé stessi. Questa settimana, nell’eco di San Francisco dell’occupazione di Wall Street, un uomo si è indirizzato alla folla con un invito a partecipare come se fosse un happening di hippy negli anni ‘60: "Ci chiedono qual è il nostro programma. Non abbiamo un programma. Siamo qui per divertirci."
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CANDIDATO RENZI IO TI VOTO CONTRO

Dicono che sia bravo e simpatico Matteo Renzi, e buchi il video con la parlata fiorentina, la faccia da ragazzo e la mela della Apple come status symbol ostentato, estenuante fino a divenire pacchiano. Da San Giovanni a Santo Steve Jobs come se davvero, come nella pubblicità, anche per l’Italia di oggi bastasse un’App per ogni cosa.
Ho ascoltato con l’attenzione che merita la riunione messa insieme da uno dei possibili candidati del centrosinistra per le primarie alla Stazione Leopolda di Firenze. Ho ascoltato una quantità di idee e ideine di buon senso comune, che potevano far parte di qualunque programma politico, da Larussa a Grillo ma avrei stretto la mano a Renzi quando ha scandito: “chi nasce in Italia è italiano”.
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LA DISCESA DELL’AMERICA NELLA DEPRAVAZIONE

Io sospetto che alla gran parte della gente piace credere che le società, senza doverne considerarne i presupposti, migliora col passare del tempo. Sfortunatamente la storia smentisce questo assunto; le società spesso sono peggiorate col passare del tempo. Gli Stati Uniti di America non fanno eccezione. Non è stata benigna alle origini e ora sta calando in una zona di depravazione raramente eguagliata dalle peggiori nazioni della storia.
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EMERGONO LE PIEGHE DEL BAILOUT EUROPEO, LA GRECIA “DICE ASSOLUTAMENTE NO”

Quando la scorsa notte abbiamo riportato l’annuncio del salvataggio onnipotente ma senza rispetto per la matematica - di cui nessuno aveva capito quasi niente a parte il fatto che c’era un "trilione" da qualche parte che ha fatto scalpitare i mercati -, avevamo suggerito che ci sarebbero volute 24-48 ore per capirci qualcosa.
Forse le cose sono state più rapide.
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BERLUSCONI E L'EURO

Davanti ad un consesso prestigioso, gli stati generali del commercio estero italiano, ieri Silvio Berlusconi, che per chi se lo fosse scordato non è solo il Primo ministro ma il capobastone del Pdl, ha pronunciato una stoccata contro l'euro che ha suscitato un vero e proprio pandemonio.
I media mainstream, quelli la cui proprietà è in mano ai ristretti gruppi oligarchici per cui l'Unione europea è un dogma intangibile e l'euro un totem più sacro di Gesù, gli stanno dando addosso come mai prima. Finché lo dicono piccole minoranze politiche, o economisti "sfigati" passi, se lo dice Berlusconi è un peccato mortale.

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COME LEGGERE LA LETTERA DEL GOVERNO ALLA UE

Che l’Italia si deve piegare al volere dei mercati. Non abbiamo più alcuna sovranità politica (a causa dei Trattati europei che abbiamo firmato come il Lisbona, che ci impongono regole decise da tecnocrati pro business non eletti) né finanziaria (visto che non abbiamo più una nostra moneta sovrana, ma usiamo l’Euro che è una moneta straniera, dal momento in cui è emesso da entità non italiane e lo dobbiamo prendere in prestito). Cioè: solo ubbidire e applicare le politiche volute da altri.
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SALE LA RABBIA NEL POPOLO GRECO

quello che sta succedendo in grecia,toccherà anche agli altri stati.
Uno sciopero generale di 48 ore, che ha avuto inizio mercoledì, ha paralizzato la Grecia la scorsa settimana e ha seminato dubbi sulla effettiva capacità di un governo, che non gode più di alcuna popolarità, di attuare le riforme richieste dall'Unione Europea in cambio di un nuovo piano di salvataggio.
Giovani dal volto coperto con maschere nere hanno scagliato pezzi di marmo e bombe fatte con benzina contro la polizia in assetto anti-sommossa davanti al palazzo del parlamento nel centro di Atene. La polizia ha risposto con granate assordanti e gas lacrimogeni durante i numerosi scontri che ci sono stati dopo le manifestazioni di massa nelle vie limitrofe al palazzo del parlamento, dove i contestatori hanno chiesto la fine degli aumenti delle tasse e dei tagli agli stipendi che li stanno riducendo alla povertà. Pennacchi di fumo nero acre si sono levati dai cassonetti di rifiuti non raccolti infiammati e si sono mescolati con il fumo bianco delle nuvole di gas lacrimogeno. Pezzi di roccia e vetri rotti erano sparsi per tutte le strade intorno al parlamento.
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PARADOSSO DEL PRESENTE E DIRITTO ALL'INSOLVENZA

Il movimento di protesta si è diffuso durante l’anno 2011, e ha cercato di opporsi all’attacco finanziario contro la società. Ma le dimostrazioni pacifiche non sono riuscite a cambiare il programma di azione della Banca centrale europea, dato che i parlamenti nazionali sono ostaggi delle regole di Maastricht, degli automatismi finanziari che funzionano come costituzione materiale dell’Unione. La dimostrazione pacifica è efficace nel contesto della democrazia, ma la democrazia è finita dal momento che automatismi tecno finanziari hanno preso il posto della decisione politica. Se occorreva una prova definitiva del carattere illusorio di ogni discorso sull’alternativa democratica, l’esperienza di governo di Barack Obama ce l’ha fornita.
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domenica 30 ottobre 2011

USCIRE DALL'EURO! (MA COME SI PUO' FARE ?)

Da più parti, in qualche caso timidamente, in qualche caso con più decisione, nelle catacombe virtuali della controinformazione o altrove, si avanza la proposta dell’uscita dell’Italia dall’euro.
Chi scrive ha sempre pensato, fin da prima dell’introduzione dell’euro nella concreta circolazione monetaria, – avvenuta nel 2002 spazzando via per sempre le vecchie, ma solide monete nazionali, che la moneta unica si sarebbe comunque rivelata maligna, sia nel caso di rifiuto della sua adozione sia nel caso dell’introduzione della nuova valuta sopranazionale, ed in particolare in relazione all’Italia della buona, vecchia liretta.
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PIU' CHE ACCORDO SUL DEBITO, E' UN ACCORDO DI DEFAULT

Premessa. Chiamatelo haircut, ristrutturazione o altro, si tratta semplicemente di una cosa: default. La Grecia, ne hanno preso coscienza tutti, non può ripagare il debito e pertanto glielo hanno tagliato di un bel pezzo.
Ancora: usiamo pure i termini che vogliamo, ma il fondo Salva Stati è diventato ufficialmente un Fondo Salva Banche.

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Il fondo «salva-stati» è un virus, non la cura

hanno sbagliato la dicitura,non fondo "salva-sati",ma "fondo salva-banche". 
Dal 2009 negli Stati uniti è stata condotta con triste successo l'operazione di trasferire allo Stato l'intero peso delle passività finanziarie delle banche. Accollandosi le perdite, le finanze pubbliche si sono talmente indebolite da rendere praticamente impossibili politiche attive contro la disoccupazione e la devastante crisi dei bilanci dei singoli stati.
Questa debolezza, che scaturisce dal piano Geithner-Summers innestatosi su quello varato da Bush, ha aperto la strada al contrattacco repubblicano.Tuttavia non vi sono grandi problemi per ciò che riguarda la capacità del governo ad onorare il debito. Infatti il tasso sul titolo decennale rimane basso ed è in calo malgrado l'aumento del debito rispetto al Pil.

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http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20111023/manip2pg/02/manip2pz/312057/

giovedì 27 ottobre 2011

È NOSTRO INTERESSE CAPIRE COME FERMARE UN'ALTRA GRANDE DEPRESSIONE

capito:"forze della deflazione da debito".
Uscii barcollando nel sole autunnale, le cifre mi rimbombavano ancora nella testa e cercavo ancora di capire quello che avevo sentito. Mi sentivo come se avessi partecipato a un funerale: un funerale in cui tutti noi venivamo seppelliti. Non pretendo di aver capito ogni singola cosa della lezione: il teorema di Sonnenschein-Mantel-Debreu e l'equazione differenziale di 41 righe erano circa 15,8 metri sopra la mia testa. Ma le cose che ho colto sono state abbastanza lampanti. Siamo fregati: fregati a tal punto che quasi nessuno può rendersene conto.
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EUROPA: ALL’ORIZZONTE UN CAMBIO DELLE ÉLITE AL POTERE

Mentre la marea delle manifestazioni di Occupy Wall Street si è allargata nelle città europee, sta crescendo l’impressione che il futuro riservi qualcosa di inaspettato per l’Unione Europea. Le proteste che sono state ben coordinate con i social media non possono fare a meno di evocare le recenti sollevazioni in Nord Africa e in Medio Oriente, visto che anche i coordinatori hanno citato parallelismi tra gli assembramenti di Piazza Tahrir e quelli di Times Square. Comunque, la posta in gioco è più alta in Europa che altrove, considerando che la rotazione delle élite al potere, resa imminente dalla crisi economica, si può tradurre in profonde trasformazione politiche nell’intero Occidente.
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martedì 25 ottobre 2011

Economia della Felicità

Grazie alla disponibilità di informazioni raccolte da sociologi e psicologi, alcuni economisti si sono interessati a studiare e comparare il benessere e la felicità degli individui sconvolgendo radicalmente il tradizionale assunto che l'aumento della ricchezza, sia delle nazioni che degli individui, attraverso il libero mercato, sia sufficiente a garantire un proporzionale aumento della felicità, o quantomeno a non provocarne la diminuzione. Uno dei risultati più interessanti che emerge dalle ricerche economiche sulla felicità, è che nel lungo periodo mentre il reddito pro capite aumenta costantemente, la felicità rimane sostanzialmente invariata.
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http://www.utopie.it/economia_sostenibile/economia_della_felcità.htm

ATTACCO GLOBALISTA ALL’ITALIA

eccoli qua': stanlio e ollio.
Dopo la piccola Grecia e la ormai semidistrutta Libia è arrivato il turno dell’Italia.
Una volta tanto, chi scrive, pur con molte perplessità e non pochi disgusti, è costretto a stare oggettivamente dalla parte di Berlusconi e Bossi, nemici insidiosi ma secondari, contro il Nemico Principale globalista.

La replica di Berlusconi al ghignante duo Merkel e Sarkozy – “Nessuno nell’Unione può autonominarsi commissario e parlare a nome di governi eletti e di popoli europei. Nessuno è in grado di dare lezioni ai partner.”, è un gesto di risentimento e di stizza e nello stesso tempo uno scatto d’orgoglio inaspettato, ma di certo non chiarisce che anche la Merkel e Sarkozy non sono affatto “sovrani”, essendo ridotti al ruolo di comparse e marionette della classe globale che controlla l’Europa, quanto i vari burocrati come Herman Van Rompuy o i Barroso.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9210

ALMENO LUI NON GLI HA BACIATO LE SCARPE

Muore come Gheddafi. Un despota laido, egomaniacale, corrotto, detestabile, che però almeno muore per non aver baciato le scarpe al Vero Potere. Silvio Berlusconi muore così. Nell’epitaffio sobrio che questo uomo merita, ci sarà una sola riga dignitosa: “Almeno lui non gli ha baciato le scarpe.” Una riga che non leggerete sulla tomba di Umberto Bossi.
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LA PIAZZA E I NEROVESTITI

1. Il governatore Draghi ha detto due cose ottime. Prima, che i giovani arrabbiati hanno ragione. Dopo, che è stato un peccato. Draghi era diventato l´avversario principale della manifestazione, lui e Trichet e la lettera di istruzioni. Che ha precetti insopportabili, e un orizzonte assai discutibile. Però fa le veci di un inesistente governo politico e dunque economico europeo.
La Bce sta all´economia italiana come la Procura di Milano stette alla politica. Piuttosto sbrigativamente, il “movimento” ha fatto di un´estrema ipotesi – l´uscita dall´euro e la disdetta del debito – addirittura uno slogan. Rivendicando di fatto la restituzione della politica confiscata dalla finanza agli Stati e ai governi nazionali: prospettiva tristissima. Magari la “confisca” delle scelte nazionali avvenisse ad opera di un governo federale europeo. Il quale, nonostante i passi indietro e le frustrazioni per la supplenza della Bce, deve restare l´obiettivo di un´alternativa alla crisi e allo scioglilingua della crescita. È un peccato – come direbbe Draghi – che nelle sinistre ereditarie e in nuovi lanciatori di sassi torni ogni volta il riflesso condizionato delle sovranità statali: che si tratti del diritto internazionale o della invadenza finanziaria.

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http://giovannitaurasi.wordpress.com/2011/10/17/la-piazza-e-i-nerovestiti-adriano-sofri/

Il viaggio fai da te manda in pensione il pacchetto vacanza

pacchetti-viaggio confezionati: finish.
Viaggi su misura, week end autorganizzati, acquisti flash. Sono le vacanze fai-da-te degli italiani, con meno soldi ma sempre in movimento. Adesso che l' estate è finita arrivano i primi bilanci e le cifre sono chiare: sono sempre più in crisi i pacchetti-viaggio confezionati, il tour tutto compreso, la mediazione dell' agenzia, il catalogo "prendere o lasciare". Una ricerca Tradelab commissionata da Fiavet e Federviaggi rivela che il viaggio organizzato ha perso 600 mila clienti e circa mezzo miliardo di fatturato è sfumato nel 2011. Cresce invece il turismo on line, è in costante ascesa il volume dei viaggi progettati navigando su internet, la Rete è diventata un grande contenitore di offerte e di sogni, i social network con la loro comunicazione orizzontale offrono scambi e informazioni: sul web ogni hotel, ogni rotta, ogni frammento della vacanza è scelto di volta in volta in base alle proprie esigenze, tagliato su misura come un vestito di sartoria.
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/10/17/il-viaggio-fai-da-te-manda-in.html

LA FINE DEL LIBERO SCAMBIO È L’UNICA SOLUZIONE DI QUESTA DEPRESSIONE

autarchia: è l'unica soluzione.
Fin dall'Inizio è stato chiaro che l’espansione del libro scambio in America poteva condurre a un unico risultato: il collasso industriale ed economico. Ross Perot lo sapeva e ha cercato di mettere in guardia tutti. In pochissimi gli hanno prestato ascolto. L'esperimento con il globalismo non avrebbe potuto concludersi in modo diverso da quanto sta accadendo oggi in America, ossia chiusura delle fabbriche, disoccupazione e debito. La rovina economica è stata sancita sin dal giorno in cui l'America ha firmato il NAFTA, il GATT, il WTO e una serie di altri accordi di libero scambio che sono stati sanciti negli ultimi 20, 25 anni.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9208

QUEL SIMBOLO DELLA COMUNITÀ

La moneta, alle sue origini, è una merce come le altre, solo più diffusa, come il bestiame o più preziosa, come l' oro. Funge da intermediario degli scambi, evitando le complicazioni del baratto. Misura il valore delle merci. Diventa più tardi ricchezza essa stessa. Può essere emessa da chiunque, ma è ovvio che questa funzione delicatissima sia assunta prima da autorità religiose e poi, sempre più dagli Stati: prìncipi o repubbliche, che approfittano largamente dei vantaggi del "signoraggio"(il profitto che si ricava dalla coniazione delle monete): e che, soprattutto, si valgono del prestigio che deriva dall' imprimere su quei dischetti preziosi la loro effigie simbolica. Così Atene imprime su milioni di dracme l' immagine della sua civetta e più tardi Roma sui suoi denari il profilo dei suoi imperatori.
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/10/13/quel-simbolo-della-comunita.html

'IL MALE OSCURO DELLA FINANZA'

Robert Harris, da Fatherland a Il ghostwriteri suoi thriller indagano ai confini tra politica e fantapolitica: perché ha scelto il mondo dell' alta finanza per l' ultimo, L' indice della paura, appena uscito (in Italia lo pubblica Mondadori)? «Perché la finanza è il vero impero multinazionale del nostro tempo, un impero "del male" non meno spaventoso dell' Urss totalitaria, visti i disastri che ha combinato negli ultimi quattro anni, dal crack dei mutui troppo facili ai fallimenti della banche salvate dallo Stato, fino all' attuale terremoto che rischia di mettere in ginocchio la Greciae spaccare l' eurozona».
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Euro: se la crisi spezza il sogno della moneta unica

Da più di duemila anni, la moneta è uno degli strumenti principali della sovranità nazionale, emesso da principi e governi direttamente o tramite una banca centrale e da loro usato per finanziare le proprie spese, con una forma di "tassazione senza rappresentanza politica" come la chiamavano gli irritati protagonisti della rivoluzione americana del 1776. La moneta è stata quindi usata per una fiscalità surrettizia, poco soggettaa censura politica perché non colpisce singoli gruppi di cittadini, ma la popolazione in generale, dato che tutti usano la moneta per scambiare, pagare e risparmiare.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/euro-se-la-crisi-spezza-il-sogno-della-moneta-unica/

LA SPERANZA DI UN NEW DEAL

Una generazione di giovani che rischia di rimanere bloccata. Un Mezzogiorno che ha ricominciato a perdere i propri giovani più qualificati, mentre i ragazzi più svantaggiati sono lasciati ad una scuola senza risorse e al lavoro nero. Un´area del lavoro nero senza protezione neppure dai rischi per la salute e per la vita, che viene proposta come l´unica alternativa al non lavoro da un lato, alla criminalità dall´altra. Una qualità del lavoro, anche regolare, spesso bassa anche sul piano della sicurezza. Una disattenzione sistematica e talvolta anche crudele per i bisogni di cura, non solo dei malati, ma dei bambini e delle persone non autosufficienti, con effetti sia di sovraccarico familiare (specie femminile) e di cristallizzazione delle disuguaglianze. Un territorio che si sfalda alle prime piogge, producendo disastri il cui costo umano e ambientale è sempre più insostenibile non solo dal punto di vista dell´etica e della giustizia, ma anche dal punto di vista economico. Sono questioni non nuove, che tuttavia in queste settimane per una serie di coincidenze sono divenute visibili tutte assieme. Pur nella loro diversità, hanno in comune l´essere testimonianza di uno spreco non solo ingiusto, ma che non possiamo più permetterci come Paese, pena l´impoverimento sociale, se non la stessa rottura della coesione sociale.
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http://dirittiglobali.it/home/categorie/20-welfare-a-politiche-sociali/21974-la-speranza-di-un-new-deal.html

La disuguaglianza insopportabile

Che cosa vogliono le migliaia di cittadini che da quasi un mese manifestano davanti a Wall Street sollevando un'ondata di protesta che interessa ormai le maggiori città americane? Come leggere questo movimento variegato che non ha leadership, non ha scopi definiti, non si lascia facilmente rubricare da un'etichetta di partito?
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-disuguaglianza-insopportabile/

lunedì 24 ottobre 2011

LA TRAPPOLA ECONOMICA DELL’AUSTERITÀ

Il nuovo piano economico appena proposto da Ron Paul, consistente nel taglio di 1.000 miliardi dollari dal bilancio federale nel primo anno (presumibilmente ciò significa entro il 2013), è solo leggermente più ambizioso di quelli proposti da altri candidati repubblicani. Tutti loro stanno spingendo per forti tagli alla spesa , chiedendo, altresì, che essi abbiano inizio il prima possibile.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9203

BREVI CONSIDERAZIONI DOPO LA MORTE DI MUAMMAR GHEDDAFI

Il coro mediatico di oscena gioia dopo la morte di Gheddafi (ucciso come un topo nascosto in una fogna, eccetera) deve essere per noi motivo di insegnamento. Fra pochi giorni il circo mediatico se ne dimenticherà, come è sua consolidata abitudine, ma è bene fissare subito sulla carta alcuni elementi di riflessione.
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I LIMITI ALLA CRESCITA – ALTRI QUARANT'ANNI?

Quarant’anni fa, quando lessi “I Limiti della Crescita”, credevo già che l’aumento dell’uso totale delle risorse (tempi di popolazione per uso pro capite delle risorse) si sarebbe fermato entro i successivi quarant’anni. L’analisi modellistica del gruppo di Meadows era una forte conferma di quella convinzione comune basata sui primi principi risalenti almeno a Malthus e ai primi economisti classici.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9202

I SIGNORI DEL DENARO: COSA C’È DIETRO LA CRISI DEL DEBITO

Negli Stati Uniti vediamo, come mai prima d’ora, milioni di persone che soffrono per l’impatto pesante dei pignoramenti e della disoccupazione, in Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia, vengono imposte dure misure di austerità sull’intera popolazione, il tutto unito al collasso delle principali banche in Islanda, Regno Unito e Stati Uniti, oltre agli indecenti salvataggi dei banchieri “troppo grandi per fallire”.
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NONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA. 3 E 4

P. Allora nonna, riassunto delle puntate precedenti. Spero che tu abbia capito che solo lo Stato e le nazioni estere possono immettere denaro nuovo e al netto nel contenitore dei cittadini privati e delle aziende. Cioè: la ricchezza nuova, quella in più rispetto a quella già esistente, può venire solo da loro. Ok. Hai capito che uno Stato come l’Italia con la sua moneta Lira non aveva in realtà grandi problemi di debito. Che anzi, il debito di uno Stato che inventa la sua moneta dal nulla e che la spende, o che emette titoli, è la ricchezza dei cittadini e delle aziende private. Bene. Hai capito che vi hanno sempre raccontato una bugia immensa su cosa sia il debito “pubblico”, che pubblico non è per nulla…
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domenica 23 ottobre 2011

L’ultima libertà che ci è rimasta

È mai esistita idea più contraffatta e parola più abusata di quella che risponde al nome di ‘libertà’? La sentiamo proclamare, urlare e rivendicare di continuo, ogni giorno, senza posa. Nessun uomo moderno dubiterebbe mai che il diritto fondamentale, il diritto dei diritti, è quello alla libertà. Ma libertà di cosa? per cosa? in che cosa? in che senso? Parrebbero tutte domande oziose a prima vista, dato che si dà generalmente per scontato che ci si riferisca praticamente a tutte le dimensioni dell’umana esistenza. Già, ma forse è proprio qui che sta l’inganno, la mistificazione, la beffa atroce. Si tratta di questa esistenza, la famosa e fumosa “vita concreta”, quella che in pratica esaurisce tutte le summenzionate dimensioni nell’unica prospettiva della vita terrena, la quale, a sua volta, si riduce alla sola socialità dell’essere umano.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=40793

E' TEMPO DI NON PERDERE TEMPO

Nel 1981 il ministro del Tesoro, Nino Andreatta, inviò una lettera al governatore della Banca d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, in cui riconosceva alla nostra banca centrale di non avere più l'obbligo di acquistare, emettendo valuta, i titoli del debito pubblico non collocati sul mercato. La classe politica italiana rinunciava così alla sovranità monetaria, in apparenza per ragioni tecniche, ovvero per ridurre l'inflazione, in realtà - dato che era impossibile diminuire, negli anni Ottanta, la spesa pubblica senza sfasciare il sistema sociale (sarebbe stato come se un'automobile lanciata a 200km/h avesse dovuto fare all'improvviso una inversione ad "U") - quello a cui si mirava era un cambiamento di strategia, che attribuisse al "mercato" il ruolo di giudice supremo dell'operato economico e politico dello Stato.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9199

IL VIOLENTO CHE E' IN NOI

Alessandro Magno catturò un pirata che infestava i mari. E civilmente, come usava in quei tempi barbari che non conoscevano ancora la "cultura superiore" né gli odierni "eroi della libertà" che si fan liberare dalle armi straniere e poi si dedicano al linciaggio sotto gli occhi compiaciuti del mondo intero o alla caccia sistematica al nero, gli concesse l'ultima parola prima di impiccarlo. Il pirata disse: "Vedi Alessandro, noi due facciamo le stesse cose. Solo che io le faccio con trecento uomini e tu con trecentomila. Per questo io sono un pirata e tu un grande Re".
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9196

sabato 22 ottobre 2011

15 Ottobre, "la storia si ripete". Cosa possiamo fare davvero

È così difficile costruire una società diversa iniziando da ognuno di noi? Se lo chiede Paolo Ermani, Presidente dell'Associazione PAEA, in una riflessione sulla manifestazione del 15 ottobre a Roma, degenerata nella violenza. Quella che per alcuni ha rappresentato l'ultimo atto di un teatrino prevedibile e che per altri invece apre spazio a nuove urgenze.
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http://www.ilcambiamento.it/crisi/15_ottobre_roma_storia_ripete.html

Se anche la Bce fa il tifo per il reddito di cittadinanza

C’è un punto nella famosa lettera della Bce che non ha suscitato il dovuto interesse. Leggo che insieme all’“accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti” bisognerà stabilire “un sistema di assicurazione dalla disoccupazione”.
Non voglio parlare adesso delle molte possibili critiche alla lettera (una tra tutte, il fatto che non faccia una parola sull’evasione fiscale italiana, ribadendo così l'orientamento generale che a pagare la crisi non debbano essere coloro che l'hanno provocata). Noto però con stupore che nessuno ha dato il giusto rilievo al passaggio citato sopra.

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https://www.bin-italia.org/wp-content/uploads/kalins-pdf/singles/se-anche-la-bce-fa-il-tifo-per-il-reddito-di-cittadinanza.pdf

Giocare d’anticipo

L’attuale crisi ripiena di crisi (ambientali, economiche finanziarie, politiche e geopolitiche, sociali, culturali) ha portato molti di noi ad intuire che è un intero modo di stare al mondo, quello storicamente occidentale, a non funzionare più. Ribadisco il termine, “non funzionare più” significa che il sistema è in crisi ontologica, il motore è rotto, la carrozzeria si sfascia, l’impianto elettrico è andato fuori uso e rumori, cigolii e sussulti ci dicono: c’è bisogno di una nuova macchina.
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http://www.cometa-online.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2038:giocare-danticipo&catid=36:etica&Itemid=50

La democrazia non ha prezzi

La qualità della politica e dei politici si misura nelle situazioni difficili. Grave è sicuramente quel che è avvenuto sabato a Roma, e proprio per questo sarebbe stato indispensabile, da parte di tutti, reagire senza emotività, senza cedere alla tentazione di sfruttare la situazione per catturare qualche facile consenso.
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http://www.cometa-online.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2035:la-democrazia-non-ha-prezzi&catid=36:etica&Itemid=50

Il videogame del grande debito

vogliono salvare gli stati aggiungendo debito al debito.....................
Come si poteva prevedere, si stanno compiendo grandi manovre per dotarsi dell'«arma fine di mondo» con la quale combattere i default. La recente (faticosa) ratifica da parte dei 17 stati dell'Unione Monetaria Europea del fondo salva stati (era di 200 miliardi di euro, è stato portato a 440 ) non chiudeva un percorso. Il fondo potrebbe essere ulteriormente dilatato a 2000 miliardi. Che significa 2 trilioni, ovvero 2 milioni-di-milioni di euro. C'è poi la super arma (non dovesse bastare questa), ossia l'idea di emettere bond usando i 2000 miliardi come riserva frazionaria.
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http://www.megachipdue.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/6976-il-videogame-del-grande-debito.html

Liberiamoci dalla schiavitù

È sempre più chiaro che non solo la Grecia e l'Italia, ma anche l'Europa, gli Stati uniti, e il mondo intero, stanno marciando verso una recrudescenza irreversibile della crisi in corso.
La questione del debito - dei debiti: quelli delle «famiglie», delle imprese, delle banche, dei «fondi», degli Stati - ha offuscato quasi completamente la questione ambientale, a partire dai cambiamenti climatici e, a seguire, dell'acqua, della biodiversità, della deforestazione, dell'esaurimento delle risorse rinnovabili e non rinnovabili.
Il pianeta Terra viene messo al tappeto da una «crescita» di prelievi e di emissioni che non è in grado di sostenere.

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http://www.megachipdue.info/tematiche/kill-pil/6984-liberiamoci-dalla-schiavitu.html

A me gli occhi please….

E’ un periodo questo che ha del magico, ma solo per gli occhi disincantati di coloro che si sono risvegliati e riescono a vedere “senza veli” ciò che sta accadendo e assistono al crollo di questa illusione. Per gli altri, che invece ancora sono immersi nel sogno ipnotico del matrix, è uno dei peggiori incubi.
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http://www.centrofondi.it/wp/?p=604

NELL'ULTIMO ANNO ABBIAMO VISSUTO UN COLPO DI STATO DELL'UNIONE EUROPEA

Leónidas Vatikiotis è un economista e un giornalista. Ha lavorato come corrispondente di vari mezzi di comunicazione in più di quindici paesi, è uno specialista sui temi dell’economia e della politica internazionale. Incaricato in due occasioni dall’amministrazione greca del Dipartimento di Economia, dal 2010 è professore di economia politica a Cipro. Nel 2011 è stato incaricato della consulenza scientifica per il documentario “Debtocracy” sull’attuale crisi della sovranità e del debito della Grecia.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9191

Berlusconi è il passato



napolitano,sei una delusione.
Da diversi mesi stiamo assistendo alla fine dell'avventura berlusconiana. A tappe. E ogni tappa è un po' più penosa della precedente dal punto di vista dello spettacolo, Del resto sapevamo cos' era questa maggioranza e quali erano le caratteristiche umane, oltre che politiche, di questi personaggi che io ho spesso definito un gruppo di lanzichenecchi che è riuscito a conquistare il potere in Italia per ragioni che è difficile districare in poche parole. Pasolini nelle sue Lettere Luterane, aveva del resto già descritto tutto.
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http://www.megachipdue.info/rubriche/34-giulietto-chiesa-cronache-marxziane/6933-berlusconi-e-il-passato.html

venerdì 21 ottobre 2011

LA GRANDE RAPINA DELLE BANCHE...IRRESPONSABILI!

state in campana.............
L'ombra di un immenso cigno nero incomincia ad oscurare giorno dopo giorno il settore della finanza demenziale, la finanza derivata, finanza irresponsabile, regno di sciacalli ed avvoltoi in attesa che un giorno si aprano le porte di un nuovo processo di Norimberga per veri e propri crimini contro l'Umanità che accomunino politici e finanzieri, regolatori e regolati.
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http://icebergfinanza.splinder.com/post/25682288/la-grande-rapina-delle-bancheirresponsabili

Debiti pubblici, crisi economica e decrescita

non ci sono alternative.
Il debito pubblico non è un problema di cui sia stata sottovalutata la gravità; al contrario, è il pilastro su cui si fonda la crescita nell’attuale fase storica. Il debito è indispensabile per continuare a far crescere la produzione di merci. È una scelta consapevolmente perseguita con una totale unità d’intenti dai governi di destra e di sinistra in tutti i paesi industrializzati. La crescita drogata dal debito va fermata perché non è la soluzione della crisi, ma la sua causa.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=40779

Capitalismo produttivo, finanziario, di Stato & sociale

Si fa presto a dire capitalismo. Fa presto sia chi ne elogia le infallibili virtù, tanto chi se ne dichiara “anti” o “contro”. Ma di quale capitalismo si tessono gli elogi e di quale, invece, ci si dichiara fieri avversori? Perché di capitalismi ce ne sono molti. Perfino il comunismo, che dai più è considerato il suo esatto opposto, può essere definito come tipologia di capitalismo: di stato – certo – ma pur sempre capitalismo. Se per capitale, infatti, si intende la quantità di moneta e altri beni monetizzabili, come i mezzi di produzione, posseduti da uno o più individui, trasferire il capitale dall’individuo allo stato, dal privato al pubblico, non cambia poi di molto la questione.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=40766

Il futuro che attende l'Italia

La maggior parte delle mail che mi sono arrivate in queste settimane menzionano il rischio di imposta patrimoniale in Italia. Premesso che con un patrimonio di 8 trilioni di Euro suddiviso tra asset finanziari e beni immobili, l'Italia ha una base imponibile che nessun altro Paese al mondo può vantare e darebbe adito alla presunzione che da qui a qualche mese qualche governo, soprattutto imposto dall'alto, quindi un governo tecnico, metta in essere una di queste strategie per il risanamento dei conti pubblici. La dimensione di questo intervento non può essere nota, ma solo ipotizzata. C'è chi stima un 3, 4, 5% cumulato tra patrimonio immobiliare e finanziario e che, oggettivamente, darebbe l'ammontare di risorse finanziarie necessarie per l'abbattimento consistente dello stock di debito pubblico italiano.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=40771

La crisi dell'euro e il risveglio identitario

Assistiamo a una quasi identità di vedute fra i gruppi duri e puri del neocomunismo e del neofascismo, anche se loro lo negheranno, a proposito delle ricette per fronteggiare la crisi sistemica: uscire dall’euro e dall’UE, ripristinare la piena indipendenza dello Stato-Nazione, nazionalizzare le grandi banche, azzerare il debito. E’ abbastanza evidente in questo un’egemonia della visione del mondo della sinistra fascista, ma su questo non insisterei. Invece è il caso di mettere in evidenza la centralità del tema dell’unità europea. L’UE come è oggi è indifendibile. Si tratta dell’Europa dei burocrati e dei banchieri, una costruzione senza anima. Una cosa grandiosa come l’unità europea non può esistere se non muove passioni popolari, se non genera un sentimento dell’Europa come patria comune, se non fa nascere simboli, riti condivisi, in una parola una spiritualità. Sintetizziamo il concetto abbassando il tono e trasferendoci sul piano della banalità quotidiana, perché proprio a questo livello si fanno le rilevazioni più significative: in una finale di campionato di calcio fra Germania e Brasile, la quasi totalità degli spettatori europei non tedeschi tiferebbe per il Brasile. Basta scendere a questo livello per capire come manchi totalmente un patriottismo europeo.
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http://www.giornaledelribelle.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=800