STUPIDA RAZZA

venerdì 21 ottobre 2011

La crisi dell'euro e il risveglio identitario

Assistiamo a una quasi identità di vedute fra i gruppi duri e puri del neocomunismo e del neofascismo, anche se loro lo negheranno, a proposito delle ricette per fronteggiare la crisi sistemica: uscire dall’euro e dall’UE, ripristinare la piena indipendenza dello Stato-Nazione, nazionalizzare le grandi banche, azzerare il debito. E’ abbastanza evidente in questo un’egemonia della visione del mondo della sinistra fascista, ma su questo non insisterei. Invece è il caso di mettere in evidenza la centralità del tema dell’unità europea. L’UE come è oggi è indifendibile. Si tratta dell’Europa dei burocrati e dei banchieri, una costruzione senza anima. Una cosa grandiosa come l’unità europea non può esistere se non muove passioni popolari, se non genera un sentimento dell’Europa come patria comune, se non fa nascere simboli, riti condivisi, in una parola una spiritualità. Sintetizziamo il concetto abbassando il tono e trasferendoci sul piano della banalità quotidiana, perché proprio a questo livello si fanno le rilevazioni più significative: in una finale di campionato di calcio fra Germania e Brasile, la quasi totalità degli spettatori europei non tedeschi tiferebbe per il Brasile. Basta scendere a questo livello per capire come manchi totalmente un patriottismo europeo.
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http://www.giornaledelribelle.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=800


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