Si può parlare di disintegrazione europea per una duplice ragione. Primo: la storia degli ultimi 30 anni (a partire dal 1971-73) in Europa è, in generale, la storia di una sempre più marcata regressione rispetto all’obiettivo dell’integrazione politica dell’Europa. Questa appare, nella testa delle attuali classi al potere, più lontana e impossibile di quanto lo fosse agli occhi degli europei di 60 anni fa. Secondo: la sottomissione voluta dai poteri forti dell’Unione europea al neo-totalitarismo capitalista ha disintegrato il tessuto sociale ed economico delle società europee. L’Europa è diventata un arcipelago di tante isole diverse, diseguali, internamente fratturate da forti ineguaglianze e sbattute da venti di esclusione verso l’esterno. Si potrebbe analizzare una terza ragione, la disintegrazione ecoambientale (rapporti esseri umani-natura), ma questa, per quanto estremamente importante per il divenire delle società, va ben al di là del contesto specificamente europeo.
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http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2011/mese/10/articolo/5472/
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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