STUPIDA RAZZA

martedì 8 luglio 2014

deregulation per la finanza è una parola senza significato

Il linguaggio corrente è un deposito di ideologie. Le parole che usiamo non sono mai neutrali, bensì veicoli di valori, visioni del mondo, priorità. Deregulation è una di queste parole. Da mettere al bando, per sempre. E’ un’impostura, la parola stessa. Non esiste, non è mai esistita la deregulation finanziaria. Una dimostrazione convincente viene da Philip Mirowski, in quello che considero uno dei migliori saggi sulla grande crisi del 2008: “Never Let a Serious Crisis Go Waste” (“non sprecare mai una seria crisi”). Mirowski fa un’operazione di decostruzione del linguaggio economico corrente, per smascherarvi il ruolo dell’ideologia neoliberale. La deregulation finanziaria, a cui anche i critici da sinistra sono soliti attribuire le perversioni della finanza tossica, è un falso. “E’ in realtà una riregulation che non vuole annunciarsi, non vuole confessare il proprio nome”. Siamo tutti caduti nell’inganno. Il periodo della grande riscossa neoliberista, che inizia negli anni Settanta ed esplode negli anni Novanta, lo abbiamo bollato come l’epoca della deregolamentazione, delle briglie sciolte, che ha consentito una smisurata crescita della finanza. Riforme come quella che sotto Bill Clinton abolì ogni separazione tra banche speculative e banche di raccolta del risparmio popolare, vanno sotto l’etichetta della “liberalizzazione”. Mirowski attira la nostra attenzione su una realtà che dovrebbe essere evidente.
leggi tutto: 
 http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2014/05/26/news/far_west-87223015/

Nessun commento:

Posta un commento