Il linguaggio corrente è un deposito di ideologie. Le parole che usiamo
non sono mai neutrali, bensì veicoli di valori, visioni del mondo,
priorità. Deregulation è una di queste parole. Da mettere al bando, per
sempre. E’ un’impostura, la parola stessa. Non esiste, non è mai
esistita la deregulation finanziaria. Una dimostrazione convincente
viene da Philip Mirowski, in quello che considero uno dei migliori saggi
sulla grande crisi del 2008: “Never Let a Serious Crisis Go Waste”
(“non sprecare mai una seria crisi”). Mirowski fa un’operazione di
decostruzione del linguaggio economico corrente, per smascherarvi il
ruolo dell’ideologia neoliberale. La deregulation finanziaria, a cui
anche i critici da sinistra sono soliti attribuire le perversioni della
finanza tossica, è un falso. “E’ in realtà una riregulation che non
vuole annunciarsi, non vuole confessare il proprio nome”. Siamo tutti
caduti nell’inganno. Il periodo della grande riscossa neoliberista, che
inizia negli anni Settanta ed esplode negli anni Novanta, lo abbiamo
bollato come l’epoca della deregolamentazione, delle briglie sciolte,
che ha consentito una smisurata crescita della finanza. Riforme come
quella che sotto Bill Clinton abolì ogni separazione tra banche
speculative e banche di raccolta del risparmio popolare, vanno sotto
l’etichetta della “liberalizzazione”. Mirowski attira la nostra
attenzione su una realtà che dovrebbe essere evidente.
leggi tutto:
http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2014/05/26/news/far_west-87223015/
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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