Non è l’Italia che deve andarsene
dall’Europa, come vorrebbero alcuni partiti, ma l’Europa che dovrebbe
cacciarci a pedate nel sedere. Perché ci mancano gli standard minimi.
Che non sono quelli economici e finanziari, che sono recuperabili e in
parte recuperati, dall’odiatissimo, non a caso, governo Monti, ma etici,
che sono irrimediabili. Non c’è settore della vita pubblica, e anche
privata, che non sia corrotto. Parlamentari, presidenti di Regione,
consiglieri regionali, personale delle abolende Provincie, sindaci,
assessori, consiglieri comunali, Pubblica amministrazione, Guardia di
Finanza, dai più alti ai più bassi livelli, polizia, vigili urbani. Non
c’è luogo in cui la magistratura vada a ficcare il naso dove non salti
fuori il marcio. E non ci sono distinzioni regionali: il Nord, con la
sua ex ‘capitale morale’, Milano, vale il Centro e il Sud. Ci si
potrebbe divertire come si fa nel gioco ‘fiori e frutta’, a stendere la
carta geografica della Penisola e, a occhi chiusi, puntare il dito a
caso. A meno che non si capiti su qualche cima delle Alpi o su qualche
cucuzzolo degli Appennini, non c’è città, cittadino, paese o paesello,
insomma non c’è agglomerato di italiani che sfugga al marciume generale.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=48901
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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