Nell’era di Internet, la libertà è per
pochi: ormai lo ammette anche il compositore Jaron Lanier, pioniere
della creatività digitale. Musicista, informatico e imprenditore,
Lanier incarna «il tipico prodotto della subcultura di Berkeley, nella
quale l’ipermodernità si lega ecletticamente ai linguaggi estetici anni
sessanta-settanta, e l’individualismo legittima la piena ricerca del
successo e il più spregiudicato utilizzo dei meccanismi della moda»,
scrive Alessandro Visalli, citando un’intervista di Riccardo Staglianò
sul “Venerdì di Repubblica”. «Lanier si è pentito: dopo aver sostenuto
per anni che Internet libererà l’uomo, che produrrà un anarcoide e
liberato mondo della piena affermazione per tutti, depurato del potere
e leggero come le idee, si è accorto che si va nella direzione
opposta». Nel suo settore più amato, la musica, «ha visto che tutto cala
man mano che il prodotto si diffonde “liberamente”, che le sale da
incisione chiudono, i musicisti iniziano a cambiare mestiere, i negozi
restano deserti», anche perché ormai con un’iPhone da poche centinaia di
euro «si possono ottenere risultati che richiedevano decine di
migliaia di euro e il lavoro di molte persone».
leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=48998
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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