Una parte importante della filiera corta é rappresentata dai meccanismi di distribuzione dei prodotti. Le esperienze di filiera corta (Short
Food Supply Chain, SFSC) hanno iniziato a diffondersi verso il 2000,
per le esigenze sia di produttori che di consumatori, in varie parti del
mondo; proprio per questo, esistono esperienze abbastanza diverse (1). Nel
concetto di filiera corta vi è incapsulato non solo un’idea di
prossimità geografica, ma anche e soprattutto una prossimità sociale che
implica la capacità della catena di stabilire un canale di
comunicazione tra produttore e consumatore (1). Come è noto le esperienze di filera corta promuovono di solito anche lo sviluppo sostenibile. Oltre alle esperienze dei Transition Network
ormai diffusi in diverse parti del mondo, l’organizzazione della
distribuzione dei prodotti di filiera corta ha preso diverse forme.
Galli e Brunori nel loro studio (2) ne hanno analizzato diversi esempi europei. La maggior parte di questi riguarda la produzione e distribuzione di prodotti agricoli, non per forza biologici, con qualche esempio di prodotti di allevamento.
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NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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