STUPIDA RAZZA

giovedì 18 settembre 2014

La disfatta degli economisti

 caro paul,è facile adesso fare il mea culpa.
Quasi nessuno ha pronosticato la crisi del 2008. Anzi, molti hanno giurato che una congiuntura del genere non si sarebbe mai potuta verificare. In pochi, poi, hanno fatto autocritica. Spesso faziosi, si sono allontanati più volte dalle teorie tradizionali. E i risultati adesso sono sotto gli occhi di tutti.

di Paul Krugman, da Repubblica, 16 settembre 2014
La scorsa settimana ho partecipato a una conferenza organizzata da Rethinking Economics , un gruppo gestito da studenti che invita, indovinate un po’, a ripensare l’economia. E Dio sa se l’economia deve essere ripensata alla luce di una crisi disastrosa, che non è stata predetta né impedita.

A mio avviso però è importante rendersi conto che la disfatta intellettuale degli ultimi anni interessa più di un livello. Ovviamente l’economia come disciplina è uscita drammaticamente dal seminato nel corso degli anni — o meglio decenni — portando dritto alla crisi. Ma alle pecche dell’economia si sono aggiunti i peccati degli economisti che troppo spesso per faziosità o per amor proprio hanno messo la professionalità in secondo piano. Non da ultimo i responsabili della politica economica hanno scelto di ascoltare solo ciò che volevano sentirsi dire. Ed è questa sconfitta multilivello — e non solo l’inadeguatezza della disciplina economica — la responsabile del terribile andamento delle economie occidentali dal 2008 in poi
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-disfatta-degli-economisti/

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