caro paul,è facile adesso fare il mea culpa.
Quasi nessuno ha pronosticato la crisi del 2008. Anzi, molti hanno
giurato che una congiuntura del genere non si sarebbe mai potuta
verificare. In pochi, poi, hanno fatto autocritica. Spesso faziosi, si
sono allontanati più volte dalle teorie tradizionali. E i risultati
adesso sono sotto gli occhi di tutti.
di Paul Krugman, da Repubblica, 16 settembre 2014
La
scorsa settimana ho partecipato a una conferenza organizzata da
Rethinking Economics , un gruppo gestito da studenti che invita,
indovinate un po’, a ripensare l’economia. E Dio sa se l’economia deve
essere ripensata alla luce di una crisi disastrosa, che non è stata
predetta né impedita.
A mio avviso però è importante rendersi
conto che la disfatta intellettuale degli ultimi anni interessa più di
un livello. Ovviamente l’economia come disciplina è uscita
drammaticamente dal seminato nel corso degli anni — o meglio decenni —
portando dritto alla crisi. Ma alle pecche dell’economia si sono
aggiunti i peccati degli economisti che troppo spesso per faziosità o
per amor proprio hanno messo la professionalità in secondo piano. Non da
ultimo i responsabili della politica economica hanno scelto di
ascoltare solo ciò che volevano sentirsi dire. Ed è questa sconfitta
multilivello — e non solo l’inadeguatezza della disciplina economica —
la responsabile del terribile andamento delle economie occidentali dal
2008 in poi.
leggi tutto:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-disfatta-degli-economisti/
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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