STUPIDA RAZZA

lunedì 15 settembre 2014

L’Italia potrebbe anche dire no, qualche volta

Commentando le conclusioni del vertice della Nato, alcuni notano che, per l'Italia, sarebbe forse bene concentrare attenzione e risorse su problemi di suo reale interesse, come la Libia, anziché disperderli a pioggia sull'intero ventaglio delle crisi.

Sul Corriere della Sera, Francesco Battistini si meraviglia del fatto che il nostro paese si sia impegnato a lasciare ben ottocento soldati in Afghanistan, con compiti di addestramento, nel periodo successivo alla conclusione ufficiale della operazione Nato-Isaf, e dopo che molti dei principali protagonisti, primi fra tutti gli Usa, avranno definitivamente chiuso quella avventura.
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Commentando le conclusioni del vertice della Nato, alcuni notano che, per l'Italia, sarebbe forse bene concentrare attenzione e risorse su problemi di suo reale interesse, come la Libia, anziché disperderli a pioggia sull'intero ventaglio delle crisi.

Sul Corriere della Sera, Francesco Battistini si meraviglia del fatto che il nostro paese si sia impegnato a lasciare ben ottocento soldati in Afghanistan, con compiti di addestramento, nel periodo successivo alla conclusione ufficiale della operazione Nato-Isaf, e dopo che molti dei principali protagonisti, primi fra tutti gli Usa, avranno definitivamente chiuso quella avventura.
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Commentando le conclusioni del vertice della Nato, alcuni notano che, per l’Italia, sarebbe forse bene concentrare attenzione e risorse su problemi di suo reale interesse, come la Libia, anziché disperderli a pioggia sull’intero ventaglio delle crisi.
Sul Corriere della Sera, Francesco Battistini si meraviglia del fatto che il nostro paese si sia impegnato a lasciare ben ottocento soldati in Afghanistan, con compiti di addestramento, nel periodo successivo alla conclusione ufficiale della operazione Nato-Isaf, e dopo che molti dei principali protagonisti, primi fra tutti gli Usa, avranno definitivamente chiuso quella avventura. Battistini definisce il nostro impegno in Afghanistan “generosita” senza contropartite”, ricorda il pesante costo della operazione in vite italiane (più di cinquanta morti!) e pone un interrogativo estremamente delicato: ne è valsa la pena?
Commentando le conclusioni del vertice della Nato, alcuni notano che, per l'Italia, sarebbe forse bene concentrare attenzione e risorse su problemi di suo reale interesse, come la Libia, anziché disperderli a pioggia sull'intero ventaglio delle crisi.

Sul Corriere della Sera, Francesco Battistini si meraviglia del fatto che il nostro paese si sia impegnato a lasciare ben ottocento soldati in Afghanistan, con compiti di addestramento, nel periodo successivo alla conclusione ufficiale della operazione Nato-Isaf, e dopo che molti dei principali protagonisti, primi fra tutti gli Usa, avranno definitivamente chiuso quella avventura.
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