STUPIDA RAZZA

lunedì 15 settembre 2014

Sveglia Europa, non è Putin il nostro nemico

sarà mica l'america............?
Sull’indipendenza dell’Ucraina Aleksandr Solzenicyn la pensava nello stesso modo di Mikhail Gorbaciov e di Vladimir Putin oggi: un fatto da accettare come inevitabile, ma non secondo i confini decisi in epoca sovietica. È quanto emerge dalla riesumazione delle lettere scambiate fra il premio Nobel per la letteratura e l’intellettuale ucraino Sviatoslav Karavanskij alla vigilia dell’indipendenza di Kiev. Solzenicyn sperava che fra Russia e Ucraina sarebbe rimasta una forma di unione, ma era disposto ad accettare la secessione di Kiev. Non però nei confini della repubblica sovietica. «Malgrado tutta la mia passione», scriveva il grande dissidente, «non obietto alla separazione dell’Ucraina… Ma se si tratta veramente dell’Ucraina. Ora che nell’Ucraina Occidentale vengono abbattuti i monumenti a Lenin (e lo meritano!), perché gli ucraini occidentali più di tutti gli altri vogliono che l’Ucraina abbia proprio i confini leniniani, ossia quelli regalati alla stessa dal caro Lenin che, cercando di rabbonirla in qualche modo per la privazione dell’indipendenza, aggiunse ad essa territori che non erano mai stati ucraini, ossia la Novorossija (Russia del Sud), Donbass (per isolare il bacino del fiume Donets dalle influenze “controrivoluzionarie” della regione del Don) e parti rilevanti della riva sinistra del Dnepr? (E Krusciov in un batter d’occhio “regalò” anche la Crimea.) Ed ora i nazionalisti ucraini difendono ferreamente proprio questi “sacri” confini leniniani?». La lettera non ebbe risposta.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=49378

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