NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
giovedì 7 marzo 2019
Antispecismo come necessità di cambiamento
Perché parliamo di antispecismo?
Cosa c’entra con la decrescita (selettiva degli sprechi) e con l’ecologismo (difesa dell’ambiente naturale)?
Spesso questi temi vengono visti separatamente eppure, non cogliere i reciproci nessi, significherebbe pensare di praticare il paradigma della decrescita – o analogamente dell’ecologismo – mantenendo un modello culturale (antropocentrismo: visione dell’uomo e tutto ciò che gli è proprio, come centrale nell’Universo), il quale sostiene ideologicamente le dinamiche produttive opposte. Qui intendiamo sostenere che ciò non ha molto senso.
Perseguire la sostenibilità alimentare mantenendo inalterato un modello culturale incentrato sul solo agente umano, conduce a contraddizioni che minano alla base il perseguimento della stessa sostenibilità. La ragione sta nel fatto che si muovono critiche ad alcune pratiche produttive, senza tenere conto della visione del mondo che è nata in funzione delle medesime pratiche messe in discussione. La presunta “alternativa” finisce con l’essere la “copia conforme” delle stesse logiche, riproposte –spesso inconsapevolmente- sotto altre forme.
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https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=61709
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