Ieri è uscita un’intervista al marxista Giacomo Marramao sul quotidiano comunista Liberazione in cui il filosofo italiano si contrappone al francese Serge Latouche, padre della “decrescita” serena o felice che dir si voglia. In sintesi, l’obiezione di Marramao è sempre la solita: non è lo sviluppo economico in sé ad essere un male da combattere, ma solo la sua diseguale distribuzione, cioè lo sfruttamento di classe: «penso che dobbiamo parlare invece di uno sviluppo diverso, di tipo tecnologico che favorirebbe la diminuizione delle ore lavorative, come diceva il caro vecchio Marx. Più scienza, più ricerca, più tecnica». Ma l’epigono del barbuto di Treviri si spinge più in là e tenta un’operazione un po’ subdola: intende neutralizzare la portata dell’intero discorso dell’ex sinistrorso Latouche, ascrivendo al marxismo la tesi latouchiana secondo cui l’economia, intesa come accumulo di ricchezza, è un’invenzione ideologica per niente naturale bensì artificiosa e, a conti fatti, nemica dell’uomo. Sostiene Marramao: «La formula che utilizza Latouche, “l'invenzione dell'economia”, mi sembra insomma tutt'altro che antimarxiana. Il mercato capitalistico è il risultato dell'artificio culturale della naturalità. Questo è Marx puro. Il capitalismo passa per un evento naturale ma in realtà è un prodotto storico-culturale determinato».
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NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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