STUPIDA RAZZA

lunedì 22 giugno 2015

A CHE PUNTO E' LA BOLLA DELL'OCCIDENTE ?

Benjamin Fulford è un celebre complottista, ma ha il dono della sintesi. La questione, dice, ormai è questa:  il sistema finanziario occidentale è in bolla. Tutto sta a vedere se sarà un’implosione controllata, a cui potrebbe seguire una rinascita, oppure un’esplosione con caos, anarchia, rivoluzioni, sangue e miseria.

Molto sintetica la tabella qui sopra: mostra lo scollamento fra pseudo crescita finanziaria in Usa (mercato del credito più azionario, in blu) e la crescita del Pil, ossia all’economia (più o meno) concreta. Ciò significa che “80 trilioni di prodotti finanziari americani non hanno alcun fondamento nel mondo reale. Un altro modo di dirlo è che il prezzo degli attivi americani, azioni e obbligazioni, dovrà calare dell’80% prima di toccare il   terreno della realtà”.
Era già successo in Giappone ai tempi della bolla, durante la quale i prezzi dei terreni di un solo quartiere di Tokio (la Ginza) valevano più dell’intera California.   Se quei prezzi fantasticamente gonfiati, la finanza creativa costruiva crediti e titoli di credito – crediti sempre più irrecuperabili.   Quando la bolla è scoppiata, “l’immobiliare nipponico è caduto del 90%”, trascinando con sé tutti i crediti che vi si erano appoggiati. “La bolla americana è 49 volte più grande. La domanda non è se scoppierà, ma quando”.
Belle indicazioni sintetiche vengono da indici che la speculazione non può truccare, come il Baltic Dry Index, il prezzo dei noli navali per i trasporti di materie prime: è a un livello di una bassezza mai vista. Uno simile è l’indice cinese dei trasporti di merci in container, che denuncia la spedizione di prodotti finiti dalla Cina:
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15207

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