STUPIDA RAZZA

venerdì 17 maggio 2019

Dobbiamo avere il coraggio di dire che il capitalismo è morto – prima che ci porti tutti all’inferno



Il sistema economico è incompatibile con la sopravvivenza della vita sulla Terra. È ora di cercarne un altro.
Per gran parte della mia vita ho detto che non mi piaceva il  “capitalismo delle corporation”, il  “capitalismo dei consumi” o il “capitalismo corrotto” e ci ho messo parecchio prima di comprendere che il problema non era l’aggettivo ma il sostantivo. Così mentre tanti si sono affrettati a rigettare subito e con gioia il capitalismo, io l’ho fatto con lentezza e con riluttanza. Uno dei motivi del tempo che mi ci è voluto è stato che, al capitalismo,  non vedevo nessuna alternativa chiara: a differenza di tanti anticapitalisti, non sono mai stato uno entusiasta del comunismo di stato, anzi mi infastidiva il suo status di religione. Dire che “il capitalismo sta morendo” nel XXI secolo è come dire “Dio è morto” nel XIX: è una bestemmia secolare, e per dirla ci voleva un grado di sicurezza che io ancora non avevo.
Ma poi sono cresciuto e  sono arrivato a riconoscere due cose. Innanzitutto che è il sistema stesso e non una sua qualsiasi variante, che ci sta spinge inesorabilmente verso il baratro. Secondo punto è che non si deve già avere un’alternativa pronta per riconoscere che il capitalismo sta morendo. Questa è una affermazione che sta in piedi da sola, anche se richiede anche che ci sia un altro, e un diverso sforzo per mettere in piedi un sistema nuovo.
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