STUPIDA RAZZA

venerdì 31 maggio 2019

Petty politics



D’accordo: le pratiche democratiche, intese come politiche del conflitto fatte scorrere entro alvei più o meno determinati, sono ormai pezzi di modernariato legati a concetti quali le classi e le relative identità. Roba buona per i mercatini di Natale, o giù di lì. Gli eserciti di allora, addestrati attraverso una catena di comando ben organizzata, si affrontavano a viso aperto mostrando con orgoglio i propri vessilli frutto di anni di elaborazioni e strategie.
Il neoliberismo dopo avere condotto battaglie senza esclusione di colpi allo scopo di azzerare propri nemici storici, oggi si vanta di possedere quello stesso armamentario ideologico che ha combattuto con ogni mezzo. Si è passati così dal thatcheriano “la società non esiste, esistono gli individui” che fa piazza pulita di concetti come classi e relative lotte rimettendo tutte una serie di questioni (non ultima quella teleologica) nelle mani del singolo, a “la lotta di classe esiste e l’abbiamo vinta noi” di W. Buffett. Nella postmodernità, come ho già più volte scritto, si vive senza quei fari che hanno illuminato per secoli il percorso degli umani, ed ogni concetto deve convivere forzatamente con il proprio contrario in un clima di post-verità che concede, o forse impone, alle antinomie un clima di esaltazione reciproca.
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